E' morto Fabrizio Meoni

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Emanuele Brunetto
00martedì 11 gennaio 2005 14:17
KIFFA (Mauritania), 11 gennaio 2004 - Doveva essere la sua ultima Dakar, l'aveva annunciato alla partenza da Barcellona. Lo è stata, ma per il più tragico dei motivi. Fabrizio Meoni, 47 anni, è morto stamattina in corsa. Il pilota toscano della KTM, 47 anni, ha perso la vita durante l'undicesima tappa della maratona africana, che doveva portare i concorrenti da Atar a Kiffa, in Mauritania. E' caduto alle 10.15 al km 184 della speciale, poco dopo aver passato regolarmente il primo controllo orario. Il francese Fretignè, che lo seguiva da vicino con la sua Yamaha, ha lanciato subito il razzo per i soccorsi. Circa 20 minuti dopo, alle 10.36, arrivava il primo elicottero, quello della direzione gara. Seguito poco dai due dei medici. I sanitari si sono prodigati al massimo, provando a rianimarlo per 45 minuti. Ma è stato tutto inutile e poco dopo le 12 è stato comunicato ufficialmente il suo decesso. La salma del pilota è stata riportata ad Atar. Lascia la moglie, Elena, e due figli. Meoni, toscano di Castiglione Fiorentino, è stato uno dei più grandi protagonisti della storia della Dakar. Per anni era rimasta la sua corsa stregata. Aveva dominato in Tunisia, aveva vinto in Egitto, era già un Piccolo Principe africano. Ma gli restava una spina, un'amarezza, da togliersi di dosso: un successo a Dakar. C'era riuscito, trasformandosi da principe a re, nel 2001. Alla tenera età di 44 anni, dopo aver lasciato il lavoro per diventare pilota ufficiale KTM. E si era ripetuto l'anno dopo, trionfando ancora sul lago Rosa della capitale del Senegal. Adesso il suo stesso sogno se l'è portato via per sempre. Mentre inseguiva un'altra vittoria, l'ultima. Dopo aver deciso - destino malvagio - che sarebbe stata l'ultima avventura dakariana della sua carriera. Nato il 31 dicembre del 1957, aveva iniziato correndo nell'enduro nazionale ma a fine '81 si era ritirato. Aveva ripreso a gareggiare nell'88 diventando campione italiano junior. L'anno seguente ha vinto il Rally Incas. Nel 1994 il primo grande risultato nella Dakar, 3° e migliore dei privati. Da lì solo successi, con le gemme africane del 2001 e 2002. "Lo amavamo profondamente - ha fatto sapere Etienne Lavigne, direttore dell'organizzazione -. Era un personaggio entrato nella storia della Dakar. Era un tipo favoloso, un grande commediante, un ottimo avvocato. E adesso ci sentiamo profondamente addolorati per la sua scomparsa". Meoni è la ventiduesima vittima in 27 anni di Dakar. Solamente ieri era stata la volta dello spagnolo Josè Manuel Perez, caduto giovedì scorso nella settima tappa e morto all'ospedale di Alicante per le ferite riportate nell'incidente.

www.gazzetta.it

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Uno di quegli uomini che ha fatto grande il suo paese nel mondo.
indifference
00martedì 11 gennaio 2005 14:24
***
un addio ad un grande sportivo.
Askani
00martedì 11 gennaio 2005 14:34
ha vissuto la sua vita fino in fondo....
Kazufai
00martedì 11 gennaio 2005 18:34
Un grande sportivo ed una gran brava persona, mio padre lo conosceva.
virus81
00mercoledì 12 gennaio 2005 16:00
Una grandissima perdita per il mondo del motociclismo italiano. Ha vinto per due volte la Dakar, cinque volte il Rally d'Egitto e quattro volte il Rally di Tunisia. Questa sarebbe stata la sua ultima partecipazione a questa corsa poichè aveva affermato di non condividerne più lo spirito di fondo.. Lascia un vuoto incolmabile in tutti gli appassionati di enduro.
Per chi fosse interessato ecco un bel video (come contenuto, non certo come qualità) che potete trovare sul suo sito ufficiale
LINK
Paperinikkk
00giovedì 13 gennaio 2005 13:59
Lo sfigato di turno. Amen.
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