Dalla Biografia di Kurt Cobain:
"...Kurt subì il fascino di Calvin Johnson, leader dei Beat Happening e capo della K Records, il cui marchio, Cobain, si fece tatuare sull'avambraccio. Oggi si può dire che i giorni ad Olympia equivalsero all'istruzione e alla vera formazione di Cobain. Battezzò "Calvinisti" i seguaci di Johnson, si dedicò a collage e disegni e iniziò a scrivere testi e a provare seriamente con i Nirvana…"
Davvero uno scrigno di magie melodiche il repertorio di questo storico gruppo dell'indie(pop)rock americano. Il loro approccio volutamente e fortemente lo-fi non fa che rendere ancora più speciali quelli che altrimenti sarebbero potute divenire facilmente veri e propri inni del rock americano underground. Invece quei piccoli grandi inni, quelle misere ma avvincenti canzoni sono rimaste nell'anonimato,a conoscenza di pochi,un piccolo grande culto della scena indipendente americana.
Il motivo stà tutto in quei brevi e scarni dischetti editi dai tre, così semplici ed elementari, ma allo stesso tempo così onesti e diretti da conquistare al primo ascolto qualsiasi buon orecchio da intenditore. Kurt in primis...
INDIAN SUMMER (da "Jamboree",
"Breakfast in cemetery
Boy tastin wild cherry
Touch girl, apple blossom
Just a boy playin possum
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
And go our seperate ways
What is that cheerful sound?
Rain fallin on the ground
We'll wear a jolly crown
Buckle up, we're wayward bound
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
And go our seperate ways
Motorbike to cemetery
Picnic on wild berries
French toast with molasses
Croquet and Baked Alaskas
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
We'll come back for Indian Summer
And go our seperate ways
Cover me with rain
Walk me down the lane
I'll drink from your drain
We will never change
No matter what they say"
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