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PALERMO - E' piu' magro, i capelli bianchi corti con l' attaccatura alta e pettinati leggermente all' indietro, gli zigomi sporgenti, un po' piu' invecchiato anche se in alcuni tratti somatici sembra addirittura piu' giovane rispetto alla vecchia immagine ricavata al computer 42 anni fa grazie a una foto segnaletica. E' l' ultimo identikit elaborato dalla polizia scientifica di Bernardo Provenzano, il capo dei capi di Cosa nostra, latitante dal 1963.
Gli esperti della scientifica avevano ricostruito il volto del boss di Corleone alla fine del 2002 sulla base delle indicazioni fornite dal pentito Nino Giuffre'. Il nuovo identikit e' stato tenuto in un cassetto per piu' di due anni, a conoscerlo erano solo in pochi. Adesso la Procura di Palermo ha deciso di diffonderlo anche all' opinione pubblica.
Il volto di Provenzano compare in primo piano, con una t-shirt a girocollo nera. ''Abbiamo deciso di rendere pubblico l' identikit fatto su indicazione del pentito Giuffre' - ha spiegato il procuratore di Palermo Piero Grasso, mostrando il disegno in conferenza stampa - dopo che un altro collaboratore, Mario Cusimano, e altri testimoni hanno confermato che e' molto somigliante alla realta' ''. Cusimano e' stato arrestato a gennaio nell' ambito dell' inchiesta sui presunti fiancheggiatori della 'primula rossa', e dopo qualche giorno ha deciso di collaborare.
Grasso ha aggiunto che ''in via informale, perche' la rogatoria e' ancora in corso'', la ricostruzione al computer del volto di ''zu Binnu' e' stata confermata anche dai sanitari francesi. L' identikit e' stato infatti mostrato a medici e infermieri che tra luglio e ottobre del 2003 hanno curato Provenzano, ricoverato in due cliniche a Marsiglia, dove e' stato visitato e poi operato alla prostata. I medici hanno detto che rispetto all' identikit in mano alla Procura, ''il boss era piu' smagrito e invecchiato perche' sofferente''.
Il prefetto Nicola Cavaliere, direttore centrale della polizia anticrimine, ha spiegato che la decisione di mostrare l' identikit, in accordo con il ministero dell' Interno, ''e' stata presa anche per evitare eventuali fughe di notizie''. ''La polizia giudiziaria - ha detto l' ex questore di Roma - e' sempre un' attivita' che si presta a rischi, dobbiamo pensare pero' che non sia cosi', riteniamo che questa immagine di Provenzano sia a uso e consumo delle persone per bene''.
Rispetto al ritardo con cui la Procura ha deciso di rendere noto l' identikit, Cavaliere ha sottolineato che ''il disegno e' stato composto in questi ultimi giorni''. ''L' immagine di Provenzano - ha evidenziato - e' stata piu' volte ritoccata in virtu' delle testimonianze che l' hanno arricchita di particolari''. Il prefetto ha lodato il lavoro svolto dalla polizia scientifica, che ha elaborato l' identikit al computer. ''Noi - ha detto - ci affidiamo molto volentieri agli esperti della scientifica, l' abbiamo sperimentato in altre occasioni con risultati sempre molto buoni''.
Cavaliere, quindi, ha annunciato che l' identikit, fino a ieri conosciuto da poche persone, sara' fatto circolare il piu' possibile e ha auspicato la collaborazione della gente comune.