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Hollywood ottiene il permesso: film su zombie a Chernobyl.
Per il sequel del Ritorno dei morti viventi, i produttori hanno pensato di ambientare il quarto episodio dedicato agli zombie in Bielorussia, a Chernobyl, il tristemente famoso sito nucleare dove il 26 aprile del 1986 si verificò l'esplosione di un reattore, che provocò centinaia e centinaia di morti e colpì la popolazione con malformazioni e malattie anche negli anni successivi a causa delle radiazioni.
LOS ANGELES - Per il sequel del Ritorno dei morti viventi, i produttori hanno pensato di ambientare il quarto episodio dedicato agli zombie in Bielorussia, a Chernobyl, il tristemente famoso sito nucleare dove il 26 aprile del 1986 si verificò l'esplosione di un reattore, che provocò centinaia e centinaia di morti e colpì la popolazione con malformazioni e malattie anche negli anni successivi a causa delle radiazioni.
Set perfetto, avranno pensato un po' cinicamente i produttori, tra cui uno di origine ucraina, Anatoly Fradis, che si è detto orgoglioso della scelta, nonostante comporti costi e ostacoli. «Abbiamo iniziato a girare due giorni fa, sarebbe stato un tocca e fuggi se ci avessero permesso di entrare, ma ho pagato più di quanto previsto per assicurarmi la concessione».
«Chernobyl è davvero spettrale ed è l'ideale per i nostri scopi, stiamo girando nei villaggi e nelle città abbandonati», ha detto ancora Fradis, che ha sottolineato la dimensione apocalittica che il regista, Ellory Elkayem, ha voluto dare al film. 'Il ritorno dei morti viventi: Necropoli', è stato girato quasi interamente a Bucarest, in Romania, negli stessi studios dove hanno già realizzato l'ultima opera di Anthony Minghella, 'Ritorno a Cold Mountain'.
Fonte: La Stampa
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