UNIVERSITA': SIT-IN CONTRO LA RIFORMA, ALLA CAMERA BAGARRE

ROMA - Sulla riforma dell'Università nell'Aula della Camera scoppia uno scontro tra maggioranza ed opposizione. Il centrosinistra reclama una sospensione dell'esame del testo in Assemblea perché si avvii un dialogo con gli studenti ed i docenti che manifestano davanti a Montecitorio. Ma la Cdl, ed in particolare An e la Lega, rispondono picche e, anzi, criticano duramente la decisione assunta dal vicepresidente della Camera Fabio Mussi di mandare acqua ai manifestanti ed alle forze dell'ordine che presidiano Palazzo Montecitorio.

La prima a chiedere la sospensione dei lavori è Titti Di Simone (Prc), osservando che sarebbe "un atto di buonsenso". Alla richiesta si associa il Verde Cento, che manifesta apprezzamento al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti che ha inviato il sottosegretario Valentina Aprea in piazza a parlare con i manifestanti. Ma quando Cento ringrazia la presidenza per aver mandato con i commessi delle bottiglie d'acqua in piazza per calmare la tensione che si stava sviluppando, parte la reazione di An. Ignazio La Russa grida "Viva Cofferati, a Bologna sta facendo bene!" e i suoi deputati urlano "Bologna, Bologna". Il presidente Casini cerca di riportare la calma richiamando all'ordine dei deputati di An e manifestando anche lui apprezzamento per il gesto del sottosegretario Aprea. Ma serve a poco. Giovanni Lolli (DS) si becca da An improperi come "cretino, imbecille, idiota" sottolineando che deputati del partito di Fini "pensando di fare atti goliardici si sono rivolti ai manifestanti con gesti che rischiano di acuire la situazione". E fa una battuta rivolto a Donato La Morte, che protesta: "Con un cognome come il suo".

A quel punto, An insorge, la situazione si fa bollente e Casini interviene nuovamente. "Il collega La Morte non ha colpa per il suo cognome come non ne ho colpa io che mi chiamo Casini...". Ma in An nessuno ride per la battuta del presidente.

BERLUSCONI, RIFORMA PIU' CHE OPPORTUNA
Un provvedimento "più che opportuno" che sarà positivo. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha commentato la riforma dell'università in votazione oggi alla Camera dei Deputati. Il premier ha motivato la sua presenza in Aula proprio per la validità del provvedimento.

Intorno alle 15 si è conclusa a Piazza Navona la manifestazione degli studenti universitari arrivati da tutta Italia per protestare contro l'approvazione del ddl del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti prevista per oggi. Nel cuore della capitale, nella grande piazza, sono ancora numerosi i manifestanti che stanno decidendo come muoversi: tanti hanno già raggiunto i treni e i pullman per tornare nelle proprie città, altri mangiano seduti sui bordi dei marciapiedi. Il camion allestito dagli studenti dell'Università La Sapienza di Roma si trova ancora in Piazza Navona, abbandonata già da numerosi manifestanti, alcuni dei quali sono andati verso Montecitorio per raggiungere i colleghi che davanti alla sede del Parlamento hanno messo in atto un sit-in.

LA POLIZIA CARICA STUDENTI DAVANTI PALAZZO CHIGI
La polizia ha caricato alcuni studenti che si erano staccati da un corteo in via del Corso puntando verso Palazzo Chigi. La polizia ha fermato uno dei ragazzi. Dopo i primi scontri tra la polizia e i manifestanti, c'é stata una seconda carica delle forze dell'ordine, mentre gli studenti stavano passando all'angolo tra via del Corso e piazza Colonna. Un giovane colpito è rimasto in terra per qualche minuto, mentre la folla dei manifestanti continua a urlare "Vergogna, vergogna", e "assassini, assassini", verso i poliziotti.

QUESTURA ROMA, NESSUNA CARICA IN VIA DEL CORSO
La questura di Roma ha precisato che in via del Corso "non ci sono state cariche ai manifestanti". Secondo quanto ricostruito dalla questura, due studenti sono stati "fermati, identificati e immediatamente rilasciati" dopo che avevano sputato a due agenti del reparto mobile.

LANCIATO FUMOGENO CONTRO UFFICIO CAMERA DEPUTATI
Una frangia del corteo degli studenti si e' spinto fino ai limiti di Piazza Montecitorio dove e' rimasta per alcuni minuti, fronteggiando il cordone dei carabinieri all'inizio di Via degli Uffici del Vicario. Gli studenti hanno gridato slogan contro il presidente del Consiglio e, infine, vista l'impossibilita' di attraversare la piazza, sono tornati sui loro passi, lanciando nel frattempo due fumogeni, uno dei quali e' finito all'ingresso di uno degli uffici della Camera dei Deputati che si trovano sulla strada.

CORDONE DI PARLAMENTARI A DIFESA DEGLI STUDENTI
Un cordone di parlamentari delle forze d'opposizione si è schierato a ridosso delle transenne tra i manifestanti e le forze dell'ordine. I ragazzi a braccia sollevate e volto scoperto sono disposti a far spostare in avanti le transenne a far più spazio sulla piazza, come richiesto dalle forze dell'ordine. Ai parlamentari è stato chiesto di sgomberare lo spazio a ridosso delle transenne ma loro non intendono muoversi nel timore che qualsiasi pretesto possa servire per caricare gli studenti. Sventolando i tesserini da parlamentare e sollevando anche loro le braccia come gli studenti stanno creando una sorta di cordone protettivo. "A loro farebbe comodo - ha spiegato Fiorello Cortiana (Verdi) - che il senso di responsabilità di questi ragazzi scadesse in problemi di ordine pubblico".


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