Unghia incarnita – R.Colmar

Unghia incarnita – R.Colmar

L’alluce rosso.
Il sangue pestato.
Difficoltà di movimento.
Scarpa stressa.
Calzino sporco.
Sotto l’acqua.
Libero.
Sei la mia unghia incarnita dentro il mio cuore marcio,
e non vuoi uscire più.

Salve Rocco Colmar, benvenuto in questa oasi di cordiale vacanza (nel senso di vacatio, vuoto, allontanamento dai negotia).

La tua lirica trasuda dolore: sei riuscito in pochi tratti di efficacia espressiva a esporre tutto il disgusto per la tua unghia incarnita. Ne hai altre da proporci? (Non unghie, poesie, intendo. )
Se sì, postale qui di seguito, perché fa sempre piacere avere qualcosa da leggere nei momenti di otium. Buona vita.

Una lirica che lascia tramortiti.
Ho sentito indistintamente un energumeno passarmi addosso, e il dolore che ne consegue.

Tu credi che l’amore non sia forse qualcosa di schifoso nella sua fase morbosa e latente?
Non trovi orrendi i resti dell’attività amorosa e quel dispendio emotivo che a volte conduce alla follia dei sensi nonché alla paralisi della razionalità?
Oh quanto vorrei amare
Oh quanto vorrei essere amato

La tua proverbiale furbizia si manifesta adesso in tutta la sua veemenza, caro Rocco.
Sai perfettamente quale sia la mia idea al riguardo.
Non esiste amore, bensì uno stato d'essere che puo essere messo in parallelo con la soddisfazione post-copulatoria.
L'amore è illusione, è la più lunga sigaretta che si possa fumare.

concordo con actias, fa sempre piacere leggere qualcosa di interessante durante queste lunghe vacanze