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Scontri allo stadio di Catania

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2007 20:09
03/02/2007 09:57
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Come avrete notato non me la son sentita di aprire questa discusione nel settore "sport".
Quello che è successo stanotte non ha nulla a che fare con lo sport, il tutto è dato dalla demenza di molte persone e dai pochi controlli che ormai si fanno nello stadio di Catania.

Si...perchè vedete...le battaglie (se purtroppo dobbiamo chiamarle così) si studiano in tutto e per tutto...

Che ieri fosse una partita a rischio lo si sapeva da lungo tempo, che qualche "primate" potesse scatenarsi era ovvio, ma se per un normalissimo studente di medicina queste cose sembrano abbastanza chiare (ma incomprensibili), non capisco come mai ieri sera ci fossero solo 1500 uomini della polizia a controllare più di 30.000 persone (tra tifosi e primati all'esterno).

Io sono assolutamente per la TOLLERANZA ZERO, non sono per la mano pesante (vedi scuola di Genova), ma poi non chiediamoci perchè ci sono i Carlo Giuliani....ieri sera ci mancava poco...

Ma alla fine ci ha rimesso un ragazzo che stva compiendo il suo lavoro e che per l'arretratezza mentale e culturale di molti lascia una famiglia nello sconforto più totale.
03/02/2007 10:33
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Sono complessivamente 71 le persone medicate nei tre ospedali di Catania per ferite riportare negli scontri avvenuti durante e dopo il derby di calcio con il Palermo allo stadio Angelo Massimino. Sono stati 45 al Garibaldi, 16 al Vittorio Emanuele e 10 al Cannizzaro. La maggior parte ha avuto prognosi di guarigione comprese tra i 3 e 15 giorni. Sono migliorate intanto nella notte, tanto da essere considerato fuori pericolo, le condizioni di salute dell' agente di polizia ricoverato ieri sera al Garibaldi in gravi condizioni perché travolto da un motociclista durante le concitate fasi dei disordini.ù

Piangono in silenzio il loro caro i familiari di Filippo Raciti, l' ispettore capo di polizia morto negli scontri allo stadio Massimino di Catania. Sono tutti all' interno della sala mortuaria dell' ospedale Garibaldi, dove la salma è stata ricomposta. Nella stanza, fredda e disadorna, la moglie del poliziotto e altri parenti accarezzano il corpo dell' agente, che è posto su un tavolo dell' obitorio, e non si danno pace. Non vogliono parlare con i cronisti ma per il momento essere lasciati soli con il loro immenso dolore.

IL DOLORE DI NAPOLITANO, ORA DA AUTORITA' SCELTE COERENTI
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso alla moglie, ai figli e ai familiari dell'ispettore capo di Polizia Filippo Raciti, vittima della cieca violenza scatenatasi nel campo sportivo di Catania in cui prestava servizio, i sentimenti di commossa partecipazione al loro profondo dolore. Lo rende noto un comunicato del Quirinale. Il presidente, "colpito dalla gravità degli incidenti e dall'impressionante numero dei feriti tra le forze dell'ordine e i cittadini" durante e dopo la partita di calcio Catania-Palermo, "ribadisce che alla ferma condanna per la recrudescenza drammatica di atti di violenza in occasione di competizioni calcistiche debbano accompagnarsi scelte e comportamenti coerenti da parte di tutte le autorità responsabili contro degenerazioni che infangano i valori dello sport e offendono la coscienza civile del paese".


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Doveva essere una giornata di festa, e' finita in tragedia, con un rione di Catania trasformato in un piccola Beirut da scene di guerriglia urbana da parte dei tifosi etnei. Una tragedia che ha avuto la sua vittima, Filippo Raciti, 38 anni, ispettore capo di polizia che era un esperto di ordine pubblico, visto che aveva un brevetto da istruttore.

E da investigatore esperto aveva agito anche ieri sera, davanti lo stadio Massimino. Dopo ripetuti scontri aveva bloccato un tifoso del Catania e con un altro agente lo aveva fermato: il suo collega ha messo le manette all'ultras e l' ha portato via. Raciti e' rimasto sul posto, e' entrato in auto per fare un 'giro' attorno alla Curva Nord quando all'improvviso un' esplosione ha squarciato la vettura. Due le ipotesi al vaglio degli investigatori: un pezzo di marmo lanciato dai tifosi l' ha centrato al torace e dopo una bomba carta e' esplosa dentro la vettura. La miscela tra trauma polmonare e l' inalazione dei fumi del piccolo ordigno piu' quelli di altri petardi scoppiati vicino si sarebbe rivelata letale. L' altra ipotesi e' che il trauma sarebbe stato causato direttamente dalla bomba carta. Dettagli che chiarira' l' autopsia disposta dalla magistratura che ha aperto un' inchiesta, ma che non consoleranno gli anziani genitori, la moglie e i due figli (uno di 15 e l'altro di 9 anni) dell' agente morto.

Soccorso da alcuni colleghi, Raciti li avrebbe tranquillizzati: ''non e' niente di grave non vi preoccupate'', avrebbe detto loro prima di perdere i sensi. La corsa verso l'ospedale e' stata veloce quanto inutile. I medici hanno tentato di rianimarlo e sembrava avesse recuperato la forza per superare le difficolta'. Ma e' stata solo un' illusione. Alle 22.10, nonostante gli sforzi dei medici, e' morto. La notizia viene tenuta 'segreta' per dare il tempo di avvertire la moglie e i parenti piu' stretti. Ma poi il caso esplode. E' la madre di Raciti a correre per prima in ospedale, scortata da agenti in lacrime, ''voglio vederlo, voglio vederlo...'' dice, preoccupandosi anche di suo marito: ''ha bisogno di assistenza, sta male pensate a lui'', aggiunge. Poi dai volti dei colleghi del poliziotto davanti l' ospedale emerge la certezza del dramma. Pochi vogliono parlare. Qualcuno, protetto dall' anonimato, esclama: ''adesso basta, questo non e' calcio, potevo morire io, e chi avrebbe pensato alla mia famiglia''. La rabbia e il dolore sono palpabili tra poliziotti e carabinieri che auspicano ''la fine di queste guerriglie con interventi durissimi da parte delle autorita' competenti''.
Tutti invocano ''tolleranza zero''.

Tra i colleghi si parla anche dell' accaduto. Gli agenti parlano di ''ultras del Catania in azione contro il Palermo'' ma ''il cui vero obiettivo e' sempre e solo la polizia''. Le lacrime non sono solo di rabbia ma anche di dolore perche', spiegano, ''Filippo Raciti era una persona dolce, serena, un professionista ineccepibile, che lascia una famiglia splendida''. Passa anche il suo capo, il responsabile del Reparto Mobile della polizia, Pietro Gambuzza, ha il volto solcato dalle lacrime e le labbra serrate. Non parla e invita i giornalisti a lasciarlo solo nel suo dolore. ''Era un bravo ragazzo...'' dice prima di andare via.
03/02/2007 10:37
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"Poliziotto primo nemico", "Bastardo col casco blu", "Son contento solo se vedo morire lo sbirro": sono questi i cori più in voga negli stadi italiani da qualche anno a questa parte. E Catania ovviamente primeggia. E non solo. già nella partita col Messina ci fu la deliberata aggressione di un agente, in 50 contro uno, potevano ucciderlo, fortunatamente non ci riuscirono. Ieri ce l'hanno fatta. Questa è la nostra tifoseria. E non si dica che sono i soliti 4. Il gruppo degli assassini sarà di almeno un centinaio di persone, spalleggati da almeno un migliaio che li incitano e li sostengono. Prima della partita, nella strada verso lo stadio ho sentito un gruppetto cantare "a noi della partita non ce ne frega un cazzo, ti spareremo un razzo bastardo casco blu".

Nell'immediato credo sia giusto sospendere tutte le manifestazioni non religiose collegate alla festa di Sant'Agata.

In secondo luogo il catania deve finire il campionato in campo neutro e a porte chiuse. Lo dico a malincuore, essendo abbonato in sud, però fino a che certa gente continua a venire allo stadio non è possibile assistere ad un evento sportivo.

Infine, la società calcio Catania dovrebbe restituire al Messina i biglietti per il derby di sabato 10. Voglio ricordare che nel 2001 furono proprio i tifosi del Catania ad uccidere un messinese durante la partita dei play off.
03/02/2007 14:20
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che vergogna..che paese..
03/02/2007 15:16
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Un anonimo ha lasciato questa poesia in un commissariato di Palermo

http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/raciti/poesia.html

[Modificato da king Arthur 05 03/02/2007 15.16]

03/02/2007 22:00
Mio figlio 'grande' (13 anni) gioca a basket e oggi pomeriggio la sua squadra ha partecipato ad una partita del campionato FIP. Prima di iniziare, l'arbitro ha fatto osservare un minuto di silenzio alle squadre ed al pubblico, composto in prevalenza di parenti strettissimi dei giocatori, in memoria dell'Ispettore Capo Raciti e perché si riflettesse su questo modo deteriore di fare il tifo sportivo.
E' incredibile quanto sia lungo un minuto, in piedi, nel silenzio assoluto.
E' incredibile quanto sia breve una sera, se viene troncata una vita e se tanta distruzione viene fatta in una porzione di città.
Durante la partita, però, ho sentito la 'tifoseria' gridare cose poco carine ai giocatori della formazione avversaria ed apprezzamenti sull'arbitro e sulla sua vita familiare: anche queste sono forme di violenza che avvelenano lo sport e credo abbiano la stessa radice di chi, poi, prepara magari una bomba-carta.
Magari sarebbe il caso di smettere di sfogare le proprie frustrazioni esistenziali e il proprio essere una nullità sociale distruggendo ed uccidendo.
04/02/2007 14:35
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Re:

Scritto da: brontoletta 03/02/2007 22.00
Mio figlio 'grande' (13 anni) gioca a basket e oggi pomeriggio la sua squadra ha partecipato ad una partita del campionato FIP. Prima di iniziare, l'arbitro ha fatto osservare un minuto di silenzio alle squadre ed al pubblico, composto in prevalenza di parenti strettissimi dei giocatori, in memoria dell'Ispettore Capo Raciti e perché si riflettesse su questo modo deteriore di fare il tifo sportivo.
E' incredibile quanto sia lungo un minuto, in piedi, nel silenzio assoluto.
E' incredibile quanto sia breve una sera, se viene troncata una vita e se tanta distruzione viene fatta in una porzione di città.
Durante la partita, però, ho sentito la 'tifoseria' gridare cose poco carine ai giocatori della formazione avversaria ed apprezzamenti sull'arbitro e sulla sua vita familiare: anche queste sono forme di violenza che avvelenano lo sport e credo abbiano la stessa radice di chi, poi, prepara magari una bomba-carta.
Magari sarebbe il caso di smettere di sfogare le proprie frustrazioni esistenziali e il proprio essere una nullità sociale distruggendo ed uccidendo.




riquoto tutto in totale approvazione...e incomincio da me a farmi un bell'esame di coscienza

[Modificato da skagpaul 04/02/2007 14.36]

04/02/2007 15:21
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mi dispiace per quanto e' accaduto! anche in spagna e' arrivata la notizia,e con essa le immagini! ho veramente provato vergogna!
non so di chi sia la colpa. Sipotrebbe dire banalmente che la colpa e' di tutti quei teppisti che hanno causato tutto quello che e' successo! ma chi sono quei teppisti? la polizia non li conosce? la societa' non li conosce? perche' non si crea un apparato di sicurezza interno alla societa' e si penalizza la societa'? e la politica? perche' guarda e non fa niente (da 20 anni piu o meno!)?
non devono vergognarsi solo i catanesi e i palermitani, si devono evrgognare tutti, tutti i dirigenti, tutti i poliziotti, tutte le societa' e tutti i politici.


05/02/2007 18:46
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sono stanco di sentire cazzate scritte dette e pensate su blog tv e quant'altro. per cortesia chi non conosce la realtà dello stadio stia zitto o lasci parlare chi la conosce. non parlo di questo forum, non ho nemmeno letto cosa c'è scritto. mi riferisco ai vari ospiti delle trasmissioni tipo arena, al blog di una mia amica che si permette di capire cosa succede dentro uno stadio non essendoci mai andata. tollero il cordoglio, il disappunto, e la voglia di sentire parlare di catania nel mondo per altri fatti, ma non posso tollerare giudizi affrettati e senza documentazione. non si può categorizzare una massa di persone sotto una definizione abbastanza pertinente come "operai" figuriamoci se lo si può fare per ultras. non si può scrivere della ghettizzazione, del disagio contro i poliziotti come se all'improvviso san cristoforo sia diventato un quartiere di beirut dove la polizia non entra. non spariamo cazzate.


il tifoso incappucciato fatto vedere da mediaset o è stato ben pagato, o ha detto cazzate inaudite, eccezion fatta per alcune cose. nessun ultras avrebbe detto quelle robe. nemmeno con la voce metallica (e la voce era ben naturale e riconoscibile). non diamoci in pasto al sensazionalismo tv. cari tifosi, non dite niente. state zitti. o rovinerete ancora di più questo mondo del calcio ormai andato a male. questo mondo del calcio che come ben dice un mio amico ultras, non vede più l'uomo come tifoso ma solo come spettatore pagante, non comprende più la figura del tifoso come parte integrante del progetto societario, come fonte di denaro per garantire la floridità di una società, ma prevede finanziamenti della pay tv e di altri interessi. dove un presidente viene definito ora integerrimo e lasciato solo. l'odio non nasce solo dal vedere un uomo in divisa.
come ben spiega Le Bon nei suoi testi di studio sulla psicologia delle masse, l'uomo viene fomentato dentro una massa, a reagire con sprezzo del pericolo, si sente forte, è una caratteristica umana troppo umana. l'omicidio di Raciti non c'entra con le polpette che si stanno sentendo in giro in questi giorni. il discorso sull'odio allo stadio è un discorso che travalica i tempi e prende i suoi spunti dalle grandi manifestazioni sportive ai tempi dei romani, in cui lo stadio di pallone era l'arena dei gladiatori. non si può privare il popolo del suo circensem. così come non si può tollerare che entrino bombe e lame, nel 2007, dentro uno stadio. ma per piacere ribadisco, che i moralismi e i perbenismi siano banditi da queste discussione. è calcio, non è danza classica, è sport non è una guerra. e soprattutto è terreno di scontro, di passioni, di rabbia. è ispirazione per i poeti e felicità per i ragazzini. non roviniamo l'ex-sport più bello del mondo.
06/02/2007 15:09
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ciao cammarata, ho appena letto il tuo intervento. e credimi...non l'ho capito! se potresti spiegarlo meglio.
quali sono questi perbenismi che sono stati detti?
Non capisco quando dici che l'odio allo stadio fa parte del calcio....ok e' vero che in campo ci sono due squadre avversarie, sugli spalti due tifoserie avversarie, ma questo che signfica? e soprattutto cosa giustifica? qui non si parla piu' di insulti tra tifoserie (comprensibili!), di rivalita' tra citta'(anch'esse comprensibili), o persino di una scazzottata (forse anche quella comprensibile)! qui si parla di morti e feriti! e quei feriti (se le pietre fossero state lanciate "meglio"...) potevano trasformarsi in morti...

detto questo.. non riesco proprio ad interpretare il tuo intervento.


Ps: per quanto riguarda l'ultra' intervistato da controcampo, anche secondo me e' stato pagato, come tutti in tv!
06/02/2007 16:09
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mi aspettavo che il mio intervento fosse male interpretato...o meglio non capito, perchè effettivamente l'ho scritto un pò a casaccio, seguendo le emozioni di chi legge una cosa assurda e sente una minchiata dopo l'altra.
io non giustifico la violenza, dico solo che (cercherò di essere ordinato):
1 non va fatta di tutta l'erba un fascio: da più parti si sente dire che quello che accade allo stadio sia il sintomo di un degrado culturale catanese, che la città è ferma da 10 anni e quant'altro: la verità è che la violenza negli stadi non è solo un fenomeno catanese.
2 l'odio che il tifoso prova nei confronti delle forze dell'ordine, non dipende come sento dire dalle condizioni sociali di chi va allo stadio, ma è parte di una continua guerriglia urbana in cui i poliziotti sparano lacrimogeni ad altezza uomo (ed è successo venerdì, io non c'ero ma mi è stato raccontato da ragazzi che vanno in curva) e da abusi di potere di individui in divisa senza identità. chi parla sempre di modello inglese, saprà che in inghilterra ogni poliziotto porta sulla giacca un numero di riconoscimento ed è responsabile delle proprie azioni. con questo non voglio giustificare nessuna azione criminosa compiuta dai tifosi, ma solo dire che ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, nel garantire trasparenza durante questi episodi allo stadio. ovviamente è anche vero che certi tifosi scambiano lo stadio per un arena di impunità, coprendosi dietro cappucci. è anche vero però che spesso i tifosi (e questo lo prevede la legge pisanu) vengano identificati anche dopo mesi, esaminando attentamente il vestiario, mentre i poliziotti la fanno franca anche in abuso del loro compito di "mantenere l'ordine pubblico" che è spesso la scusa per brandire più del dovuto i manganelli.
n.b. tutto questo discorso non c'entra con il fattaccio di raciti, che pare essere stato un vero e proprio omicidio premeditato, almeno così come dicono i telegiornali.
3 l'odio e gli sfottò fanno parte del mondo del calcio, danno colore e spesso accendono gli animi oltre il dovuto. ciò, a quanto pare, non è accaduto al cibali, dove principalmente l'odio era indirizzato alle forze dell'ordine. ci vuole un'attenta disamina storica per capirne i motivi, non dire cazzate tipo "sono animali" o "se tiri la pietra allo stadio ti diffidano se la tiri di lunedì ti fai 3 anni di galera". la verità sta in mezzo, come sempre, e questo è un momento buono per colpevolizzare qualcuno, per mettere sul banco della vergogna il tifoso impugnando il cadavere martirizzato del povero raciti. non è rispettoso nemmeno nei suoi confronti. sicuramente nessun uomo in una società civile dovrebbe rischiare la vita nello svolgimento del suo lavoro.
quello che dico è che ora non si devono tirare in ballo mezze verità per uscirsene "puliti": i dirigenti del catania non devono fare le vittime dicendo di essere in mano ai tifosi per esempio. chi non va allo stadio e giudica animali chi ci va, dovrebbe star zitto. e in più, se è vero che l'omicidio di raciti era premeditato, questo poteva accadere anche in un altro luogo, magari in una festa della santa patrona ad esempio. insomma un fatto di cronaca può anche accadere dentro uno stadio, ma di li a dire che tutta la gente che frequenta uno stadio sia barbara ne passa. io spero che questo fatto non sia pretesto, ma ormai lo è stato, per dire cazzate ancor più grosse come quelle che si sentono nei programmi simil costanzo-de filippi.
06/02/2007 19:25
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La maggioranza degli spettatori di una partita di calcio non è certamente costituita da animali o bestie. Ma una parte si. Sono quelli che vanno allo stadio armati alla ricerca spasmodica dello scontro. A loro la partita non interessa. E queste gente c'è a Catania come in tutti gli altri stadi.
Poi ognuno di questi si crea le giustificazioni a posteriori, tipo quella della polizia cattiva che non sa fare altro che manganellare.
Non so quello che succede negli altri stadi, ma a Catania la polizia si è comportata fini troppo bene. Se si fosse comportata male avrebbe certamente fatto piazza pulita di queste bestie. Invece stanno li, domenica dopo domenica, a tirare bombe carta, pietre e quant'altro di immaginabile.
A me non interessano le giustificazioni sociologiche, peraltro palesemente errate visto che buona parte di questi soggetti proviene da famiglie benestanti, a me interessa che spariscano dallo stadio.
Non sono io quello che deve andarsene, non getterò via l'abbonamento come altri hanno dichiarato.
09/02/2007 20:09
Permettetemi una sola frase, è storia di Catania solo per una pura fatalità, quello che è successo venerdì scorso è cronaca ricorrente in questo paese, però a quanto pare gli occhi si aprono solo davanti alle tragedie e alla morte.

Aggiungo, e concludo, ho assistito impietrito ai funerali e vorrei spendere una parola sul comportamente esemplare tenuto dalla moglie del povero ispettore.

Dobbiamo ripartire da quelle frasi, educative e piene di speranza.
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