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La scomparsa di Oriana Fallaci

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2006 22:04
15/09/2006 20:41
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E' morta stanotte a Firenze la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, all'età di 77 anni. Da tempo ammalata, la Fallaci viveva tra l'Italia e New York per curarsi ed era al centro delle polemiche da qualche anno per via dei suoi ultimi scritti pubblicati successivamente all'11/9, nei quali attaccava duramente il terrorismo islamico, nonché la politica e la cultura dei paesi musulmani (critiche esposte nella trilogia "La rabbia e l'orgoglio", 2001; "La forza della ragione", 2004 e "Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse", 2005)
Ancora adolescente, durante la seconda guerra mondiale aveva partecipato alla Resistenza e iniziò prestissimo a scrivere: negli anni '60 fu inviata in Vietnam e reporter internazionale nella guerra Indo-Pakistana, poi in Sud America e in Medio Oriente. I suoi libri più noti sono "Lettera a un bambino mai nato" (1975) e "Un uomo" (1979), dedicato alla memoria del dissidente greco Alekos Panagulis, suo compagno di vita, mentre alle condizioni del primo intervento ONU in Libano dell'82 è ispirato "Insciallah" (1990).
Fra le personalità di spicco della scena internazionale da lei intervistate, si segnalano i nomi di Yasser Arafat (capo della resistenza palestinese), il primo ministro israeliano Golda Meir, l'Ayatollah Ruhollah Khomeini (padre della rivoluzione iraniana), il primo ministro indiano Indira Gandhi e il segretario di Stato USA Henry Kissinger. Questi colloqui furono la base per uno dei suoi best-seller "Intervista con la storia" (1974).
Personalità indipendente e determinata, la Fallaci sarà ricordata a lungo dall'opinione pubblica per la forza d'animo e la competenza professionale con cui ha scosso molte coscienze. Molte personalità politiche hanno voluto ricordarla oggi con parole di stima.

[Modificato da ActiasLuna 15/09/2006 20.47]

17/09/2006 18:59
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non conoscevo benissimo la fallaci, ma mi aspettavo che si accendessero discussioni infuocate tra le parti...se poi apre la discussione actias che negli altri topic mi pare di influenza opposta alla parte della fallaci...tu cosa ci trovavi in questo personaggio? a parte l'onestà intellettuale che tutti le hanno ovunque attribuito come marchio di fabbrica..
cosa consigli di leggere e perché?
18/09/2006 01:37
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Ho dei sentimenti contrastanti nei confronti della Fallaci, ma credo che abbia meritato l'elogio funebre e, aprendo questo topic, pensavo che qualche forumista che avesse letto i suoi libri volesse dire qualcosa a proposito della sua scomparsa.
Se volessi parlare dei libri soltanto, potrei aprire una discussione nella sezione apposita, ma preferisco pensare a lei come ad una tecnica della scrittura che per vocazione era testimone della storia e per altruismo pubblicava i suoi pensieri.
Partigiana e reporter di guerra, ha trasfuso l'essenza della guerra nella professione. Personalmente, l'ho apprezzata maggiormente perché è stata un personaggio scomodo che non per i suoi scritti, ma di certo non ho gradito la polemica politica che la sinistra e la destra hanno scatenato in seguito agli articoli scritti dopo l'11/9 sul "Corriere della Sera", poi raccolti ed ampliati ne "La rabbia e l'orgoglio". Quando ho letto questo materiale - ed era passato ancora poco tempo dagli attentati - ho pensato che ogni singolo suo ragionamento potesse essere confutato tranquillamente, tuttavia un sassolino continuava a far male: questa donna ha conosciuto Gheddafi, Arafat, Khomeini e conosce il mondo islamico e l'Oriente meglio di me. Non solo. E' cresciuta in guerra, ha contribuito nel suo piccolo alla costruzione della democrazia, ha scelto di marciare con i soldati, ha corso fra le pallottole e fra le bombe perché la gente potesse sapere.
Chi è stato in guerra conosce la guerra; chi ama la guerra è un mercante di armi.
Pensai, coloro che la accusano di essere una guerrafondaia tout court non devono aver capito bene ed è per questo che non mi è piaciuta la risposta degli intellettuali di sinistra, propensi alla costruzione di una Europa multiculturale (che scazzo era preso a Silvia Ballestra che, dalle pagine de "L'Unità", la chiamò Oriana Bin Laden?) e non mi è piaciuta la reazione della destra che, dopo un primo titubante rigetto, ha usato i ragionamenti della giornalista toscana al solo scopo di dimostrare l'antiamericanismo degli avversari politici.

Il merito da ascrivere a Oriana Fallaci, giornalista, era l'imprevedibilità: metteva il lettore di fronte ad un fatto che aveva studiato, ma non diceva quello che il lettore si aspettava. Per il resto, aveva un usus scribendi peculiare, oserei dire sessuato e femminista: per me è stato arduo arrivare alla fine con la lettura e venivo spesso assalita dalla tentazione di mollare. Non mi sono mai incaponita tanto per un autore...

Leggevo, oggi, un articolo in cui la stessa Fallaci, in una vecchia intervista, ammetteva di essere animata da curiosità, caparbietà, ostinazione a capire, tant'è che, studentessa di Medicina, alle lezioni di anatomia non era interessata alla dissezione degli organi, bensì all'identità del cadavere posto sul tavolo. Fu questo a spingerla a diventare giornalista.

Consigli per la lettura non voglio darne. Chiunque sia interessato può trovare in biblioteca o in libreria i titoli e scegliere quello che più l'attrae, io posso solo dire ciò che ho gradito io. A me è piaciuto molto "Un uomo", la biografia-elegia di Panagulis, patriota greco che si ribellò al regime dei colonnelli. E "Lettera a un bambino mai nato": lo lessi una prima volta quando ero ancora pischella e non mi piacque; credo di riuscire a capirlo solo adesso.

La lista completa della bibliografia:
- "I sette peccati capitali di Hollywood" (edito da Longanesi, di difficile reperibilità), raccolta di interviste ai divi.
- "Il sesso inutile: viaggio intorno alla donna" (edito da BUR), indagine sulle condizioni della donna in Oriente.
- "Penelope alla guerra" (edito da BUR) è il primo romanzo, femminista, di sapore quasi autobiografico.
- "Gli antipatici", 18 interviste a personaggi famosi da Hitchcock a Gianni Rivera.
- "Se il sole muore" (BUR, in ristampa), scritto a Houston, dove gli astronauti Armstrong, Aldrin e Collins sognavano di mettere piede sulla Luna.
- "Niente e così sia" (BUR, di difficile reperibilità), diario di un anno in Vietnam.
- "Quel giorno sulla Luna" completa "Se il sole muore".
- "Intervista con la storia" (BUR), interviste a 27 personaggi politici di spicco fra i '60 e i '70.
- "Lettera a un bambino mai nato" (BUR), monologo di una donna per il bambino che porta in grembo.
- "Un uomo" (BUR) storia romanzata di Alexandros Panagulis, ingegnere, poeta ed eroe della resistenza greca al regime di destra e della sua detenzione forzata nel carcere di Boiati.
- "Insciallah" (BUR) narra la guerra civile in Libano dell'82 dal punto di vista del contingente italiano inviato dalla risoluzione ONU.
- "La rabbia e l'orgoglio" (Rizzoli), lettera aperta contro il terrorismo di matrice islamica.
- "La forza della ragione" (Rizzoli), appendice del precedente ampliata e aggiornata.
- "Oriana Fallaci intervista se stessa - L'Apocalisse" (Rizzoli, reperibili separatamente o in volume unico oppure in trilogia con i precedenti due): sono due volumetti, due pamphlet che approfondiscono il tema sullo scontro Occidente-mondo musulmano.

[Modificato da ActiasLuna 18/09/2006 1.42]

18/09/2006 02:03
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beh...non posso che ringraziarti per la tua lunga e a tratti appassionata descrizione di questo personaggio..
io me lo ricordo questo un uomo, stava nell'inutilizzato scaffale della piccola libreria di mia zia accanto al padrino di puzo e a qualche libro di vespa e a radici di non mi ricordo chi.
devo dire che quando avevo circa 10 11 anni questo nome fallaci, l'ho spesso associato a quell'altra lara cardella, quella dei pantaloni...tu pensa che confusione.
quando lo presi questo libro era un mattone...davvero troppo enorme per dargli un occhiata, in più questa associazione errata mi faceva pensare alla fallaci più come a una scrittrice di costume che ad una di giornalismo

d'altra parte quella polemica nata dopo l'11/9, in un momento storico ancora troppo vicino per essere metabolizzato e analizzato, e quello che hai detto tu sulla sua conoscenza del mondo arabo, mi spingono a doverla rileggere e comprendere, soprattutto dopo quello che ho sentito da mia madre sul suo modo di essere (che probabilmente si avvicina al tuo, nei tratti del tuo scritto in cui dici di averla apprezzata) e da quel poco che ho visto e capito dai telegiornali.

d'altronde quello che hai detto dovrebbe far ricredere chi sosteneva che la fallaci fosse una casalinga che si mette a giudicare il mondo arabo attraverso le tv americane...definizione incresciosa per una nostra concittadina tanto illustre e dalla vita tanto attiva come dimostrato dalle tue parole. sicuramente spolvererò un uomo e ci darò un occhiata.
19/09/2006 09:45
Vedo solo ora questa discussione e mi intrufolo nel vostro forum, che leggo spesso con piacere, perché apprezzo le discussioni franche ed appassionate cui date vita.
Considerando che le mie primavere sono + numerose delle vs (ma Oriana Fallaci poteva cmq essere mia madre, anagraficamente), la Fallaci è stata una donna molto significativa per me, negli anni della mia crescita.
Mi mancherà tanto: non è facile spiegare cosa abbia significato per una ragazzina alle medie leggere le pagine di "Penelope alla guerra" o, + avanti ma nn troppo, di "Se il sole muore" o come mi sia commossa a leggere le parole da lei scritte ad un'ipotesi umana in "Lettera a un bambino mai nato" e nemmeno è così scontato spiegare come il mio senso di pacifismo sia stato smosso e, forse, indirizzato, dalla lettura di "Niente e così sia". E' molto strano scoprirsi, adolescente, pacifista e molto critica sull'ordinamento militare, avendo alle spalle una famiglia dove si vivono realtà differenti, ma qs non rileva: scusate....
Poi, arrivata tra i 18 e i 20 anni, ho scoperto l'amore romantico leggendo le sue pagine dedicate a "Un uomo".
Le sue ultime fatiche, la c.d."Trilogia", le interviste un po' deliranti, beh, non le ho apprezzate, ma non ho mai perso un filo di rispetto verso una donna che credo, invece, sia sempre stata coerente e non si sia mai svenduta come le pentole o i materassi nelle televendite.
Leggere la Fallaci è un po' come leggere Montanelli: spesso non si concorda sull'ideologia che sta dietro ai loro scritti, ma resta innegabile che siano animati da rigore intellettuale.
Lo stesso paragone Fallaci/Montanelli lo ha fatto, sabato scorso, il giornalista Massimo Gramellini, nel suo "Buongiorno" sul quotidiano "La Stampa" e, per chi volesse leggerlo, l'articolo è QUESTO
Così... ho piacere e sentivo il dovere di ricordare questa donna che negli ultimi anni è stata tirata in ballo molte volte, ma su una parte molto limitata della sua 'produzione'di giornalista e di scrittrice.

[Modificato da brontoletta 19/09/2006 10.16]

24/09/2006 12:57
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Forse sono io che ho seguito poco, ma mi sembra proprio che se ne sia parlato poco... mi spiego, nessuno speciale, nessuna trasmissione di Mentana/Vespa/Costanzo/etc... ci sono state e non me ne sono accorto?
24/09/2006 15:53
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Apparentemente, solo la stampa scritta e i telegiornali si sono interessati. Il "Corriere della Sera" ha ricordato la Fallaci con un inserto speciale e con l'articolo di copertina pubblicato sulla rivista settimanale allegata "Magazine". Di altre iniziative, non sono al corrente.

[Modificato da ActiasLuna 24/09/2006 15.55]

27/09/2006 22:04
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Re:

Scritto da: Emanuele Brunetto 24/09/2006 12.57
Forse sono io che ho seguito poco, ma mi sembra proprio che se ne sia parlato poco... mi spiego, nessuno speciale, nessuna trasmissione di Mentana/Vespa/Costanzo/etc... ci sono state e non me ne sono accorto?




lo speciale di matrix c'è stato, di bruno vespa nn so..
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