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JIM MORRISON - 35 ANNI DALLA MORTE

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2006 10:46
01/07/2006 12:17
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Lunedi 3 luglio saranno ben 35 anni dalla morte di quello che è stato con ogni probabilità il più grande frontman, nel senso più pregnante del termine, che la storia del rock ricordi: James Douglas Morrison.



Copio e incollo da Wikipedia la sua biografia:

I primi anni

Jim Morrison nacque l'8 dicembre 1943 a Melbourne in Florida figlio dell'ammiraglio George Stephen Morrison e di Clara Clark, entrambi in servizio presso la Marina degli Stati Uniti. Quando fu adulto si distaccò dai suoi genitori, severi e conservatori, al punto che in un'intervista del 1967 dichiarò che erano entrambi morti. Qualcuno sostiene che suo padre ebbe un ruolo chiave nell'incidente nel Golfo del Tonchino e forse questa è una delle ragioni del distacco di Jim. Secondo Morrison, uno dei più importanti eventi della sua vita avvenne nel 1947 durante un viaggio con la famiglia nel New Mexico. Egli descriveva così questo fatto: “La prima volta in cui ho scoperto la morte... io, mia madre, mio padre, mia nonna e mio nonno stavamo viaggiando in auto attraverso il deserto all'alba. Un camion carico di Indiani aveva sbattuto contro un'altra auto o qualcos'altro: c'erano Indiani insanguinati che stavano morendo sparsi per tutta la strada. Ero solo un bambino e per questo dovetti restare in macchina mentre mio padre e mio nonno scesero a guardare. Non vidi niente, tutto ciò che vidi fu una divertente vernice rossa e della gente distesa attorno, ma sapevo cosa stava succedendo, perché riuscivo a sentire i fremiti delle persone intorno a me, e all'improvviso capii che loro non sapevano più di me cosa stava accadendo. Quella fu la prima volta che ebbi paura... ed ebbi la sensazione, in quel momento, che le anime di quegli Indiani morti – forse una o due di esse – stavano correndomi intorno, ed entravano nella mia anima, e io ero come una spugna, pronto a sedermi là e assorbirle”. Morrison si diplomò al liceo di Alexandria (Virginia); seguì poi dei corsi al S. Petersburg Junior College e alla Florida State University. Nel 1964 lasciò la Florida e andò in California.

Con i Doors

Nel 1965, dopo essersi laureato alla University of California di Los Angeles, condusse una vita in stile bohémienne nelle vicinanze di Venice Beach. Un incontro casuale con il compagno di università Ray Manzarek portò alla formazione dei Doors, in cui confluirono poi anche il chitarrista Robby Krieger e il batterista John Densmore. Il nome The Doors (Le Porte) deriva da un libro di Aldous Huxley, Le porte della percezione, a sua volta preso da un verso di una poesia di William Blake. Una porta è un passaggio tra due mondi, non si sa cosa si incontrerà nell'altro mondo finché non si oltrepassa quel passaggio, come diceva lo stesso Morrison: “Ci sono cose conosciute e cose sconosciute, e in mezzo ci sono le porte”. I Doors divennero uno dei più popolari gruppi rock di sempre. La loro miscela di blues, jazz e rock era qualcosa che non si era mai sentito prima d'allora. Il suono era dominato dalla profonda, sonora voce baritonale di Jim e dall'inimitabile tastiera di Ray Manzarek. Tra i vari soprannomi di Jim Morrison si possono ricordare Mr. Mojo Risin, un anagramma del suo nome, e il Re Lucertola, da un verso del suo poema epico Celebrazione della lucertola, parte del quale appare nell'album del 1968 Waiting for the Sun. La vita di Morrison può essere presentata con una frase di William Blake: “La strada dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza”. Già prima della formazione dei Doors, faceva uso di droghe allucinogene, beveva alcol in quantità industriali e si abbandonava in orge, talvolta presentandosi alle registrazioni ubriaco (lo si sente singhiozzare nella canzone Five to One). Nel 1970 Morrison partecipò ad una cerimonia in stile Wicca, simile ad un matrimonio, con la giornalista/scrittrice Patricia Kennealy, ma egli non considerò la cerimonia molto seriamente, così come racconta in un'intervista nel libro Rock Wives della Kennealy. La relazione infatti non durò molto. La relazione più seria e duratura fu quella con Pamela Courson (22 dicembre 1946- 25 Aprile 1974), da Jim Morrison definita "compagna cosmica", che incontrò per la prima volta a Los Angeles nel 1966 e che morì per overdose tre anni dopo il compagno. Negli anni di ascesa al successo dei Doors con l’album omonimo e il single di maggior successo Light My Fire, lo stile di vita “sesso, droga e rock and roll” di Jim era sempre più intenso; egli divenne così un accanito alcolista e la band ne risentì. Nel 1969 durante un concerto a Miami, sotto l'effetto di stupefacenti, fu accusato di atti osceni, avendo mostrato i genitali al pubblico e simulato una fellatio a Krieger mentre suonava: per questo fu poi condannato dopo il processo.

La poesia

Era attratto dalla cultura beat dei romanzi di Jack Kerouac e delle poesie di Allen Ginsberg, di cui si notano evidenti influssi nelle sue liriche, e dal teatro greco (Dioniso e le Baccanti). Si ritrova comunque nella poetica di Jim Morrison una forte influenza della poesia simbolista francese (Arthur Rimbaud e la sua filosofia sullo sregolamento dei sensi per scoprire l'ignoto). Già nei primi anni dell'adolescenza si poteva intravedere nella personalità di Jim Morrison la sua vocazione di poeta-ribelle. Incominciò proprio in questi anni a tenere un diario dove scriveva le sue prime poesie che sarebbero comparse in futuro nelle sue canzoni. Circondato da un'aura che lo ha spesso fatto accostare ai poeti maledetti e a quelli della beat generation, Morrison è stato comunque uno dei maggiori ispiratori della (sotto)cultura - almeno a parere di molti - legata all'uso di sostanze stupefacenti, di cui teorizzò il consumo, confortato dal pensiero di Nietzsche, Rimbaud, Blake, Baudelaire, ecc...

La morte

Morrison si trasferì con Pamela a Parigi nel marzo 1971 con l'intenzione di dedicarsi solo alla poesia e di smettere di bere. Morì nella sua casa parigina il 3 luglio 1971, nella vasca da bagno. A 27 anni Jim trova così la tanto decantata morte (“The End, my only friend the End”). Dopo la morte di Morrison, i giornalisti pubblicarono degli articoli nei quali si parlava della "maledizione della j". Dopo la morte di Janis Joplin, Brian Jones, Jimi Hendrix e ora anche Jim Morrison (tutti a 27 anni) si pensava avessero i giorni contati anche John Lennon e Mick Jagger più giovani di qualche anno. Giovani fans davanti alla tomba di Jim.Molti fans e biografi hanno sostenuto che la causa della sua morte fu un'overdose, ma i referti medici ufficiali parlano di attacco cardiaco. Jim è sepolto nel famoso cimitero di Pere Lachaise nella capitale francese; oggi la tomba è circondata da un recinto e la lapide originaria è stata recentemente sostituita a causa dei numerosi graffiti lasciati dai fans, anche sulle tombe circostanti. Tale sostituzione, ad opera dei genitori del cantante, riporta una frase in greco antico (???? ??? ??????? ??????) il cui senso si riferisce alla coerenza con cui egli visse e la cui traduzione potrebbe essere: allineato al suo proprio spirito. La leggenda di Jim Morrison è stata raccontata nel 1991 da Oliver Stone nel film biografico The Doors, con Val Kilmer nella parte di Jim, splendidamente, oniricamente interpretata. Gli amici più stretti di Jim, tuttavia, ritengono che il film dìa una visione del tutto distorta e parziale della realtà. Lo stesso Ray Manzarek, interpellato da Stone in qualità di consulente, sciolse la collaborazione in seguito al rifiuto di Stone di modificare alcune scene ben poco realistiche e molto spettacolari, e da allora riservò al regista parole aspre. Molte persone credono che Morrison viva ancora in incognito una vita segreta con Pamela. Le voci su una presunta seconda vita vennero ulteriormente alimentate in seguito alla pubblicazione del libro Vivo! di Jacques Rochard, un grafico francese che sostiene di aver incontrato Morrison a Parigi nel 1980 e al quale Morrison stesso avrebbe confessato di aver inscenato la propria morte per sottrarsi alla pressione della popolarità e dedicarsi alla poesia. Così il mito di Jim, così come quello di altre star “bruciate” come Elvis Presley, James Dean e Marilyn Monroe, vive per sempre.
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Segnalo inoltre la scheda de Il Cibicida da me medesimo curata: The Doors
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