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SERIE A

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2006 12:47
29/05/2006 13:29
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Catania ti Amo

Ventitre’ anni sono tanti, lunghi, vicini ad un quarto di secolo. Oggi il tempo si e' azzerato. Possiamo dirlo, gridarlo, piangerlo di emozione, scriverlo e commentarlo a piu' non posso. Non e' piu' un sogno, l'incubo e' finito ci siamo svegliati e la realta' la possiamo cantare ai quattro venti: serie A, serie A,serie A,serie A. E ancora fino alla nausea, fino a farlo sentire a chi si e' permesso di porre parole vuote e prive di senso logico ai fatti, veri concreti che qui alle falde dell'Etna si materializzavano dirompenti di fronte a tutto lo stivale. La citta' e' letteralmente impazzita di gioia, cordoni di festa si dimenano allegramente in tutta Catania: ogni strada, via o piazza stringe in un caldo abbraccio i suoi figli rossazzurri, coccolandoli in un mondo che finalmente adesso e' parte della loro vita. Questa serie A l'abbiamo pianificata, studiata, programmata e oggi ce la godiamo con il cuore gonfio di felicita'. Perche’ qui dalle nostre parti il pallone e’ una cosa seria. Viviamo la vita giorno per giorno: il lavoro, la ragazza, la famiglia, gli amici… siamo abili giocolieri della vita che si destreggiano tra impegni, incombenze, necessità e desideri, senza mai perdere fascino e poesia. Ma poi c'e' quella cosa che si gioca 11 contro 11, con un pallone e due porte. Non e' certo la soluzione dei nostri problemi. Ma chi conosce la formula della sua sana ossessione, sa che il tanto discusso, strano, pazzo, indebitato, strapagato e spesso bastardo gioco del pallone, ad una buona fetta del nostro popolo (compreso il sottoscritto) regala emozioni con la E maiuscola. Perche'? Perchè sugli spalti possiamo essere noi stessi. Allo stadio non devi andare con la camicia firmata, il taglio di capelli alla moda o due anni di palestra per far colpo su chissà chi. Sugli spalti puoi essere, bello, brutto, ricco, povero, simpatico, antipatico, non ha nessuna importanza, devi solo avere credo per la tua maglia e passione per i suoi ideali. Il nostro stilista e' la fede, i nostri colori il rosso e l'azzurro e da 60 anni a questa parte non sono mai passati di moda. Insomma, viviamo le nostre vite, belle o brutte che siano, ma poi siamo pronti a barattare le nostre anime da tifosi per 90 minuti di passione. Semu tutti pazzi... pazzi ‘ppo Catania. Pazzi pi sta SERIE AAAA. Questa promozione va senza ombra di dubbio dedicata al popolo del “Massimino”. Oggi hanno dimostrato di essere ancora una volta grandi: all’ingresso delle formazioni in campo il bandierone CURVA NORD CATANIA è mozza fiato, tutto lo stadio è uno spettacolo unico e irripetibile: il sostegno è stato infinito e il loro apporto in questi ultimi 90 minuti, ma come del resto in tutta la stagione e negli ultimi 23 anni e’ stato unico. Adesso e’ giusto che loro (i residenti degli spalti) si prendano il giusto tributo, anche se i nostri tifosi da veri e onesti eroi non hanno bisogno di elogi o sviolinate, soprattutto adesso che sono sul meritatissimo carro dei vincitori. Perche’ chi e’ davvero grande non ha bisogno di sentirselo dire. Non ne hanno avuto bisogno i 20 tifosi rossazzurri che il 16 dicembre 2001 a Castel di Sangro a 6 gradi sotto lo zero in mezzo alla neve dovettero assistere ad una triste sconfitta, o chi deve tirare la carretta per arrivare a fine mese e ad agosto è in fila al Ticket box office per acquistare il suo abbonamento, o chi per anni non si è mai allontanato dal Catania, quando magari fuori dagli spalti, per strada, c’era qualcuno che incontrandoli gli diceva: "a cettu cà c'hai bellu Catania...” Come se la colpa fosse di chi non ha mai tradito la propria fede.

Questo calcio deve capire che vive grazie alla gente. Grazie a chi fa tanti sacrifici spendendo la propria vita per tenere alto l’onore di una maglia, sobbarcandosi km e km di trasferte per un’ora e mezza di speranza, e anche quando questa tradisce le aspettative, la settimana dopo, con immutato coraggio, si è nuovamente pronti a partire. Questa vittoria è di tutti, non c’e’ dubbio, anche di chi negli anni passati ha ritenuto opportuno allontanarsi, indignato da qualche spettacolo di pessimo calcio o magari scoraggiato da risultati che non arrivavano mai e in questi ultimi tempi ha riacceso la fiamma rossazzurra: loro hanno uguale diritto di piangere di gioia come chiunque altro. Ma bisogna riconoscere un’infinita stima, gratitudine e onore per la gente che ha tenuto sempre viva la speranza, per coloro che potranno dire: io ci sono sempre stato, nel bene e nel male. Perche’ se non ci fosse stata la fede di queste persone, oggi non racconteremmo questa storica giornata di rinascita. Quindi Grazie di cuore a chi ha permesso che un sogno diventasse realta’. In piu' di vent'anni d’attesa sono successe tante cose: alcune belle, altre davvero da dimenticare. Non ultima la morte di Carmelo e Fabio. Questa promozione la dedichiamo a loro. Ma non ci dimentichiamo neanche chi in passato, sempre per il Catania ha perduto la vita, come Fabrizio, Piero Dupplicato o Angelo Massimino e non ce ne voglia nessuno se l'emozione del momento in cui vi scriviamo tradisce la nostra memoria dimenticandone altri: a noi piace pensare che oggi tutti loro sono qui con noi ad esultare e cantare con tutto lo stadio e festeggiare con tutta Catania.

Nello scrivere queste parole ci tremano le mani, alziamo la testa verso gli spalti e i nostri occhi si riempiono con la gioia e la festa dei catanesi. Attorno a noi piangono tutti, ma stavolta dopo tanti anni di lacrime amare, a bagnare il nostro viso e' la felicita' a lungo trattenuta, a lungo sperata e oggi non piu' eterea ma tangibile. Grazie alla squadra, grazie a Marino e il suo staff tecnico, ma un grazie di cuore va al Presidente Pulvirenti, un concittadino, un tifoso (il primo) e un uomo buono che ha promesso di portarci in Seria A entro tre anni e lo ha fatto in due. Grazie A.D. Lo Monaco che con la sua professionalità e la sua visione manageriale del calcio ha gestito questa societa’ come pochi nel mondo del pallone sanno fare, portandoci oggi al massimo lustro del campionato Italiano. Un grazie ad ogni componente del Calcio Catania, ai magazzinieri, ai custodi, e tutti i dirigenti che lavorano dietro le quinte, come Pippo Franchina, Claudio Cammarata, Maurizio Patti, Carmelo Milazzo, Evelyn Trochidis, Maurizio Ciancio, Antonio Carbone, Fabio De Luca, Filippo Galtieri, Virginia, lo Zio Pennisi, Luca Longo, Giovanni Vinci e tutto lo staff delle giovanili che con il loro lavoro costruiscono il Catania di domani. Insomma, spero di non essermi dimenticato nessuno, se cosi’ fosse non e’ per mancanza di riguardo nel lavoro di qualcuno, ma solo per la cattiva memoria del sottoscritto.

Un ringraziamento di cuore pero’, dulcis in fundo, va a voi tutti amici di calciocatania.it che con la vostra passione ci avete permesso di diventare il portale web sul Calcio Catania piu’ seguito al mondo. Aver avuto la possibilita’ di raccontarvi questa cavalcata verso la Serie A e’ stato un onore. Grazie a tutti i catanesi di Catania e del globo terrestre: ovunque voi siate porterete sempre con voi quella scintilla di passione etnea che vi rende incredibilmente unici. Grazie a Dio siamo catenesi.

P.s.
E i giocatori? Dove sono i nostri calciatori?
De Zerbi è salito in motorino dietro ad un amico con sciarpa rossazzurra in testa, ed è andato in giro per la città a festeggiare, mentre il resto dei giocatori si è immerso con le loro macchine nei vari cortei cittadini. Signori e signori siamo in serie AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.


di Alberto De LucA
albertodeluca@calciocatania.it
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