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MILES DAVIS ROCKSTAR

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2006 22:35
01/06/2006 23:44
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Ciao a tutti, sono nuovo da queste parti. Molto interessante la discussione che avete aperto su Miles Davis e ho trovato simpatica la definizione di "rockstar" che gli è stata affibiata da Mirkosvaro.
Avendo letto talmente molto su Davis posso confermare ciò che dice Mirkosvaro circa i pregi e i difetti tipici delle rockstar e che MIles riassumeva in se appieno. Anche se non condivido la definizione di "rockstar", forse perchè ne è pieno il mondo, ma preferisco semplicemente "jazzman". Proprio per differenziare chi spesso è definito "rockstar" senza alcun merito da chi, e sono veramnete pochi, è un jazzman ed è indubbiamente un gran musicista.
Di Miles io preferisco la produzione anni 60, in quegli anni, a mio avviso, non c'era nessuno che poteva vantare dischi jazz di quel livello. "Seven Steps To Heaven", "My Funny Valentine", "E.S.P.", "Miles Smiles", "Nefertiti" sono solo alcuni dei strepitosi album che ha pubblicato in quel periodo. E sono uno meglio dell'altro.
E, se mi permettete, ci metterei dentro pure tre capolavori della fine anni 50 (per l'esattezza 1958 e 59 quindi prossimi ai 60, consentitemi, anche se lavori totalmente diversi, di inserirli tanto per inquadrare il periodo)che sono "Porgy And Bess", "Sketches Of Spain" e il capolavoro Davisiano, e della musica jazz tutta, per eccellenza, "Kind Of Blue".
Per quanto riguarda i lavori di fine anni 60 e tutti i 70 ho un'opinione tutta mia e che si distacca un pò dal pensiero generale.
Ossia, è vero che "In A Silent Way", "Bitches Brew" o "On The Corner" sono lavori eccelsi ma è altrettanto vero che in quel periodo altri artisti, che si ispirarono alla musica di Davis ed in parte ne copiarono l'architettura, uscirono con degli album che, a mio avviso, erano nettamente migliori di quelli del trombettista.
Discorso a parte solo per "Bitches Brew" che nessuno ebbe il coraggio di osare fino a tanto.
Un esempio pratico fu che dopo aver inciso con Miles "On The Corner", Herbie Hancock pubblicò forse il più bel disco di fusion-funky mai prodotto, "Head Hunters".
Lo stesso vale per Chick Corea che usci, nel 72, con il capolavoro "Return To Forever". O i Weather Report, fondati da Zawinul e Shorter, che dopo Miles produssero dischi eccezionali fino all'esplosione di "Heavy Weather", frutto non solo dell'assorbimento che i due ebbero verso il groove di Davis ma anche dall'incontro con un altro GIGANTE del panorama jazz, il bassista Jaco Pastorius.
Ciò non toglie che il PADRE di tutto fu Davis e che, per quanto bello può essere un "Head Hunters" questo risente della vena creativa di Miles. Probabilmente senza "On The Corner" i capolavori funky di Hancock non sarebbero mai esistiti.
Questo era un discorso che facevamo tempo fa con un esperto del Miles anni 70 che è Xeno e che vorrei sapere cosa ne pensa.
Per quanto riguarda gli anni 80, personalmente adoro ogni lavoro pubblicato. Vuoi per la forte presenza del grandissimo Marcus Miller, che adoro particolarmente, vuoi per il groove funky che ogni elemento della band sprigionava dai loro strumenti. C'è da dire che i lavori in studio sono molto, troppo, dominati dai synth e dall'elettronica in generale. Ma le performance dal vivo sono tutte maiusole e SUONATE di brutto!!!!
E non scordiamoci che, come sottolineava anche Mirkosvaro, con "doo-bop" del 92 Miles si avvicinò anche al rap fondendolo con il suo personale jazz.
Chissà cosa avrebbe prodotto oggi, se fosse stato vivo, dopo aver cambiato il corso del jazz per cinque o sei volte.
Chissà quanti altri musicisti avrebbe scovato e avrebbe reso grandi. Così come ha fatto per chiunque abbia suonato con lui. Lo ha accolto nella sua famiglia, è diventato la sua famiglia, si sarebbe subito le ire e le follie dell' artista genio, avrebbe suonato musica che non aveva mai sentito prima e poi se ne sarebbe andato per la sua strada... diventanto un "jazzman" di livello mondiale.
Questo era Miles e questo è ciò che faceva. Non solo ottima musica ma accendeva stelle che a loro volta ci avrebbero regalato altra ottima musica.
Ne sono la testimoniuanza John Coltrane, Bill Evans, Herbie Hancock, Chick Corea, Keith Jarrett, Marcus Miller e tanti ma tanti altri ancora.
Scusate la lungaggine.

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