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PUNKFUNK - inni funk per l'oppresso

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2006 20:32
21/05/2006 18:39
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Rock inglese... fine '70, primi anni del decennio '80.
Mentre il successo arrideva ai neoromantici ed alla loro mescola di glamour, rock decadente, elettronica, e ritmi ballabili, alcune band underground si cimentavano in una ispiratissima sintesi tra due generi probabilmente antitetici ed apparentemente inconciliabili, come il punk ed il funk.
Superando i limiti del nichilismo punk, molte band che tentarono quella ambizione di spingersi oltre (post-punk) sono state appunto catalogate con il termine un pò bizzarro di punkfunk, ad indicare una ricetta musicale che - porgendo l'orecchio oltreoceano all'amata/odiata America - tentava di coniugare il punk di Richard Hell alla no-wave jazzata di James Chance, il funk di George Clinton all'elettronica dei Suicide.
Bands fondamentali e di difficile collocazione stilistica come Pop Group e Gang Of Four, ma pure gruppi meno noti come The Au Pairs, Rip Rip & Panic, Pigbag , A Certain Ratio, traghettarono in patria la magistrale lezione dei Talking Heads, riprendendone il corso da dove Byrne e compagni lo avevano abbandonato.
Non è Londra, ma piuttosto Sheffield la capitale ideale di questa corrente del rock inglese che racconta difatti un'Inghilterra lontana dalla internazionalità economica, culturale e politica della capitale, incarnando piuttosto le sofferte ambizioni e le preoccupazioni dei centri industriali e delle masse operaie.
...parliamone.
21/05/2006 22:41
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21/05/2006 23:12
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bello.
diciamo che con Entertainment dei Gang Of Four hai il meglio.
evviva.
01/06/2006 19:51
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DELTA 5 - Singles & Sessions 1979-1981


marginali in questo contesto, ma pur sempre degni d'essere ricordati, i DELTA 5 ritrovano un pò di notorietà grazie a questa raccolta recentemente pubblicata dalla Kill Rock Stars, che raccoglie i brani più rappresentativi della loro produzione di fine 70. La loro musica tentava difatti di combinare le scarne ritmiche del punk, a linee di basso decisamente funk (grazie ai due bassisti Ros Allen e Berthan Peters).
Le liriche - spesso politicizzate - affidate alla voce scarna di Julz Sale - sono martellanti declami alla maniera di Patti Smith. E le chitarre, epilettiche e taglienti, fanno il resto, nel ricollegare questa band di Leeds al panorama new-wave di NY.

01/06/2006 20:43
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A tal proposito consiglio il su citato Chance e i suoi Contortions... fra gli altri generi, anche il funk scorre tra i solchi di questo stupendo BUY THE CONTORTIONS, del 1979:

02/06/2006 20:10
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già qui ci spostiamo verso territori più estremi e noise.
i contortions LI AMO
no wave foreva. [SM=x245571]
03/06/2006 10:53
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..i contortion sono stati un gruppo geniale e fondamentale.
..la loro influenza su parte della new-wave inglese è innegabile.
..però erano americani. [SM=g27960]
03/06/2006 12:32
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insisto nel consigliare l'ascolto di questa band.
04/06/2006 11:58
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Re:

Scritto da: mirkosv@ro 03/06/2006 12.32


insisto nel consigliare l'ascolto di questa band.




Li consiglio anche io, sopratutto SENSE AND SENSUALITY (due sono gli album da studio che hanno inciso).
Ho saputo comunque che in Italia, all'epoca, erano conosciuti.

[Modificato da -Vertigo- 04/06/2006 11.59]

04/06/2006 12:01
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Re:

Scritto da: mirkosv@ro 03/06/2006 10.53
..i contortion sono stati un gruppo geniale e fondamentale.
..la loro influenza su parte della new-wave inglese è innegabile.
..però erano americani. [SM=g27960]




oddio, non avevo pensato che la discussione era incentrata solo sull'UK. sorry
06/06/2006 09:05
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ohh, non era un monito, Alex...ehheh... [SM=g27960]
infondo è assodato che i Contortions proponessero una mescola di wave, funk, e freejazz.
mi sembrava più interessante incentrare però il thread sul fenomeno di importazione di questi modelli americani in UK.
Anche in relazione (ed opposizione) ai neoromantici che parallelamente si conquistarono il mercato UK proponendo una sintesi differente degli stessi elementi, ma spostando l'asse dalla ritmica alla melodia.
Infondo, mi chiedo anche se ci siano stati dei punti di contatto tra i due filoni. Forse nei Japan dell'ultimo anno?
..
continuiamo con i consigli:


10/07/2006 14:26
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Insisto ancora sugli ACR, band che mi ha parecchio appassionato e su cui vi prometto a breve un testo monografico.
Intanto abbellisco il thread con la copertina del magnifico TO EACH, punto più alto della loro produzione.


11/07/2006 16:15
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belli belli gli a certain ratio..

gli au pairs non li conosco..
11/07/2006 20:32
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...segui i consigli di Vertigo ed i miei, fidati...uno come te non può disconoscere gli Au Pairs.
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