Sondaggio in Usa tra i consumatori: 'La musica è scaduta di qualità'
Sui motivi del crollo delle vendite dei cd si fanno continuamente ricerche di mercato e si dibatte da anni, e non sarebbe neppure il caso di tornarci sopra un’altra volta se non fosse per i risultati non del tutto scontati di un recentissimo sondaggio telefonico organizzato negli Stati Uniti dalla Ipsos per conto della Associated Press e della rivista Rolling Stone. Accanto a coloro che citano come causa principale il download illegale (sono il 33 %), a quelli che indicano la concorrenza esercitata da altre forme o prodotti di intrattenimento (29 %) e a chi dà la colpa principalmente al prezzo troppo alto dei dischi (13 %) c’è un 21 % di consumatori che mette il dito su una piaga spesso tenuta nascosta: la qualità della musica offerta sul mercato, dicono costoro, peggiora di giorno in giorno. In complesso, sullo scadimento dell’offerta musicale, converge la maggioranza (58 %) degli intervistati. E, cosa in parte sorprendente, non lo dicono solo anziani nostalgici dei bei tempi che furono ma anche i giovani: il 49 % dei fan compresi tra i 18 e i 34 anni di età, il “target” numero uno dell’industria discografica. “Gente di poco talento oggi riesce a farsi pubblicare una canzone, incassa in tutta fretta un milione di dollari e poi sparisce per sempre”, osserva una delle intervistate, una trentenne di Cape Cod, Massachusetts; mentre una quarantanovenne ricorda che il vecchio rock’n’roll, pur non piacendo ai genitori, “almeno non era volgare e disgustoso. Non parlava di picchiare le donne e di sparare alla polizia”. Sarà il caso di prendere nota?
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forse non hanno poi tutti i torti...