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VIGNETTE MUSSULMANE

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2006 15:15
05/02/2006 13:02
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BEIRUT - Un' alta e spessa colonna di fumo nero si alza al cielo nella zona del consolato danese a Beirut, dove si sono ammassati migliaia di manifestanti, e va rapidamente aumentando di intensità. Migliaia di persone fuori dell'ambasciata protestano contro la pubblicazione di caricature di Maometto e si scontrano con forze di sicurezza e esercito. Lo riferisce un corrispondente dell'Ansa sul posto. Immagini in diretta della tv libanese Lbc mostrano giovani all' interno del consolato danese, che, da alcune delle stesse finestre dalle quali fuoriescono colonne di fumo nero, gettano fogli di carta e fascicoli, mentre accanto una scala è stata appoggiata per penetrare in altri uffici da devastare al primo piano. Al piano terra con pali vengono distrutte le vetrate di porte d' ingresso, mentre sheikh sunniti con i turbanti bianchi cercano di allontanare e spingere via manifestanti che continuano a lanciare sassi. Idranti dei vigili del fuoco vengono intanto impiegati contro i partecipanti alla protesta, nel tentativo di allontanarli.
Molti manifestanti, che distruggono anche auto in sosta, sono vestiti di nero e hanno il volto coperto.
Sempre più persone si sono raccolte nell' area che circonda il consolato danese a Beirut, mentre soldati armati con fucili sono stati schierati in alcuni degli incroci della città.
Il leader del movimento integralista sunnita libanese della Jamaa Islamiya, Assad Harmoush, ha detto ai microfoni della tv libanese Lbc di aver "ordinato ai nostri seguaci di interrompere immediatamente la manifestazione perché elementi non controllati si sono infiltrati per causare questi disordini".

Sassi sono stati lanciati dai manifestanti contro una chiesa cristiano-maronita nei pressi del consolato danese a Beirut, che è è ancora in fiamme. Lo ha riferito l'emittente Tv Lbc, secondo cui le forze dell' ordine sono riuscite a contenere gli attaccanti. La stessa emittente Tv ha riferito anche che il leader cristiano Samir Geagea ha esortato i cristiani a non rispondere alle provocazioni, affermando che questa manifestazione non ha carattere di politica interna. L'emittente ha inoltre mostrato immagini di manifestanti col volto coperto che distruggevano auto e vetrine di negozi e che con bombolette di vernice spray scrivevano sui muri 'Allah Akbar' (Dio è il più grande), nelle strade laterali del quartiere cristiano di Ashrafieh, dove si trova il consolato danese.
Ieri gli edifici delle ambasciate danese e siriana a Damasco erano stati incendiati dai manifestanti che protestavano per la pubblicazione delle caricature di Maometto in vari giornali.

DANIMARCA PROTESTA PER ATTACCO AMBASCIATA
Il ministro degli Esteri danese Per Stig Moeller ha definito oggi "totalmente inaccettabile" l'incendio appiccato ieri da manifestanti all'ambasciata di Danimarca a Damasco, per protesta contro la pubblicazione sulla stampa danese e di altri Paesi europei di caricature di Maometto giudicate blasfeme. "La Siria ha mancato ai suoi doveri, è totalmente inaccettabile che l'ambasciata non sia protetta dai siriani", ha dichiarato il ministro in un comunicato. "Abbiamo preso contatto con la presidenza dell'Unione Europea, che anch'essa condanna... gli avvenimenti in Siria, che sono totalmente inaccettabili", ha detto il ministro. Ieri centinaia di manifestanti che protestavano contro la pubblicazione delle caricature di Maometto hanno assaltato l'ambasciata danese a Damasco, l'hanno saccheggiata e le hanno dato fuoco. Al momento dell'attacco nessuno dei diplomatici o del personale dell'ambasciata si trovava all'interno della rappresentanza, situata al terso piano di una palazzina che ospita anche le ambasciate del Cile e della Svezia. I manifestanti hanno poi saccheggiato e incendiato anche l'ambasciata di Norvegia. Il governo danese ha esortato ieri tutti i suoi cittadini a lasciare immediatamente la Siria. Una parte dei circa 80 danesi presenti in Siria è stata evacuata ieri sera, secondo il giornale danese Jyllands-Posten.

CARICATURE; USA,SIRIA RESPONSABILE INCENDI AMBASCIATE
Gli Stati Uniti considerano la Siria responsabile degli incendi alle ambasciate danese e norvegese a Damasco. In una dichiarazione diffusa da Crawford, in Texas, dove il presidente George W. Bush trascorre il week-end, il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan ha notato che a Damasco violenze del genere non accadono senza l'approvazione del governo. Nella dichiarazione, gli Stati Uniti condannano nei termini più forti gli incendi, che hanno pure danneggiato le ambasciate cilena e svedese. L'episodio sembra segnare un ulteriore deterioramento delle relazioni già critiche tra Washington e Damasco. Il Dipartimento di Stato americano ha intanto avvertito l'ambasciatore siriano che la Siria deve agire con decisione per proteggere dagli attacchi tutte le ambasciate straniere e tutti i cittadini stranieri a Damasco. Per McClellan, "l'incapacità del governo siriano di dare protezione alle sedi diplomatiche, nonostante segnali che si preparavano violenze, non è scusabile". Le dimostrazioni erano state innescate dalla vicenda delle vignette satiriche danesi sul profeta Maometto e dal rifiuto del premier danese Anders Fogh Rasmussen di scusarsene. Fino a sabato sera, gli Stati Uniti s'erano mostrati più prudenti degli europei sul fondo della vicenda. Ma McClellan ha ora preso posizione al fianco di Rasmussen: "Elogiamo le responsabili dichiarazioni del premier danese negli ultimi giorni a favore della tolleranza e del rispetto per tutte le fedi e del rispetto della libertà di stampa. Siamo solidali con la Danimarca e con i nostri alleati europei nell'opporci agli avvenimenti scandalosi in Siria".

ISLAM: S.SEDE CONDANNA SATIRA BLASFEMA E ISLAM RADICALE
"Una inammissibile provocazione". Dopo giorni di silenzio, il Vaticano ha precisato la sua posizione. L'intervento da una parte si rivolge con durezza ai mass media europei colpevoli di non mostrare sufficiente rispetto verso le religioni, dall'altra "deplora" l'intolleranza e il fanatismo del mondo islamico. Ciampi: "Il limite dell'esercizio delle singole affermazioni di libertà sta nel non toccare altre espressioni di libertà. Quindi c'é una questione di responsabilità da parte di chiunque si avvale della libertà, che è libertà di religione e di espressione". Pisanu: "Gli estremisti islamici strumentalizzano cinicamente i valori religiosi a fini politici, per la conquista del potere. Divulgare quelle vignette, offendere l'Islam significa fare il loro gioco".

http://www.ansa.it
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