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E' MORTA CORETTA, LA VEDOVA DI MARTIN LUTER KING

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2006 15:36
31/01/2006 14:19
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WASHINGTON - Coretta King, la vedova del profeta dei diritti civili Martin Luther King, è morta: lo annunciano, questa mattina, alcune tv americane, locali e nazionali. La King, che aveva 79 anni ed era madre dei quattro figli del reverendo King, aveva subito lo scorso anno un ictus che l'aveva debilitata, ma che non le aveva impedito, due settimane or sono, di assistere alle celebrazioni del Martin Luther King Day, che è divenuto una festa nazionale.
31/01/2006 15:36
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***
Mi dispiace.
Da questa disgrazia prendo spunto per ricordare le fasi salienti della vita del marito Martin Luther King. Uno dei più grgandi personaggi del nostro secolo e di tutta la storia!

Biografia e tappe principali della sua vita:

Pastore battista e uomo politico, principale sostenitore e guida della protesta non violenta dei neri d’America contro la segregazione razziale

Nel 1947, ordinato pastore, comincia la sua sfida alla segregazione in Alabama;

nel 1955 guida il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery protestando per l’arresto di Rosa Parks;

in carcere

intensifica la sua campagna per i diritti civili (iscrizione dei neri nelle liste elettorali, abolizione della segregazione razziale, migliorare la qualità dell’istruzione)

e nel 1963 si ha la marcia a Birmingham (Alabama);

in carcere

si reca in India per conoscere l’ambiente, la cultura e il messaggio del Mahatma Gandhi ed approfondire la conoscenza del "satyagraha" : il principio della persuasione nonviolenta sostenuto da Gandhi

29 agosto 1963

a Washington la grande marcia pacifista - 250.000 persone - conclusa con il celebre discorso :“I have a dream…”
"…Sogno che sulle rosse colline della Georgia i figli degli antichi schiavi e i figli degli antichi padroni possano sedere insieme al tavolo della fratellanza"

in carcere e minacciato

“…La conseguenza della nonviolenza è la creazione di una comunione di amore, mentre la conseguenza della violenza è un tragico risentimento”

le minacce, le bombe e le ritorsioni del Ku Klux Klan;

sostegno e aiuto del Presidente Kennedy;

nel 1964 approvazione del Civil Rights Bill (abolizione della segregazione nei servizi pubblici e nelle scuole);

“…La violenza ci riporta indietro di 10 anni. Ci fa perdere ciò che abbiamo conquistato”

“… È necessario condividere la sorte dei fratelli più poveri perché la lotta abbia successo”

nel 1964 a Oslo riceve il premio Nobel per la pace;

nel 1965 è a Los Angeles dove molti neri, esasperati dai continui attacchi, rispondono con la violenza e si oppone alla frange più violenta del suo movimento;

si trasferisce con la moglie e i figli in un quartiere povero di Chicago;

il 4 aprile del 1968 viene assassinato a Memphis, nel Tennessee

“Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d’animo. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi.

Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora.

Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. L’amore è il più potere più duraturo che vi sia al mondo”.

M. L. KING
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