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A History Of Violence

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2006 12:07
07/12/2005 16:19
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Regia: David Cronenberg
Attori: Viggo Mortensen (Tom Stall), Maria Bello (Edie Stall), Ed Harris (Carl Fogarty), William Hurt (Richie Cusack), Ashton Holmes (Jack Stall)

Data di uscita in Italia: ven 16 dic 2005


Tom è un uomo tranquillo. Vive e lavora in una piccola cittadina e la sera torna a casa dalla sua famiglia. Un giorno uccide un rapinatore per legittima difesa e eroico e la sua faccia comincia a rimbalzare sulle pagine dei quotidiani e alla televisione, l'opinione pubblica ne fa una specie di eroe nazionale. Alcuni personaggi molto in vista cominciano a pensare che lui non sia altro che un loro collega scomparso misteriosamente molti anni prima. Tom dovrà recuperare stralci del suo pericoloso passato per salvare la sua famiglia...







[Modificato da Prof V 07/12/2005 16.21]

09/12/2005 23:51
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è tornato Cronenberg!!
Godo... [SM=x245583]
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spero di vederlo al più presto. cronenberg è senzaltro uno dei miei registi preferiti

12/12/2005 18:08
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piccola curiosità...
lo sapete per quale motivo cronenberg questa volta ha accettato che ha produrre il film sia una major? dopo spider era a corto di quattrini... ma nel vero senso della parola
13/12/2005 21:24
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Sì, ma ha anche assicurato che la casa di produzione gli ha lasciato la più completa libertà di scelta e non ha minimamente interferito con le sue decisioni artistiche e la sua impostazione registica.
Tant'è vero che, a quanto ci dice, nel film compaiono un paio di momenti al limite del gore. Ora, non prendo alla lettera la dichiarzione, ma comunque sta a significare che David continua testardamente la sua strada nella più totale indipendenza e coerenza, senza vendersi e perseguendo il suo fenomenale percorso artistico.
13/12/2005 23:26
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***

Scritto da: t.r.e. 11/12/2005 14.14
spero di vederlo al più presto. cronenberg è senzaltro uno dei miei registi preferiti




avvertimi se vai
24/12/2005 01:39
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non ho letto i vostri commenti... [SM=x245552]
01/02/2006 18:44
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L’America ha la violenza nel Dna, guarirne è forse impossibile? La violenza viene fuori dall'impossibilità di vivere la realtà che vorremmo? E’ possibile essere normali in un mondo impazzito?

Il film pone molte domande, lasciando le risposte in sospeso, aperte alle interpretazioni dello spettatore.

Il finale fa discutere. Nulla sarà più come prima. O forse sì. Tutto sembra ricomporsi come se nulla fosse. Trionfo della falsità e ipocrisia? Affermazione che ogni tipo di violenza (sessuale, scolastica, mentale, fisica…) è giustificata se il fine la richiede?

Quello che è certo è che David Cronenberg si conferma maestro di un cinema angoscioso e disturbante, un cinema che ha sempre aperto la porta a inquietudini e imbarazzi.

E si conferma ottimo direttore di attori, qui tutti perfetti e bravissimi (ma la palma va ai due veterani Ed Harris e William Hurt, veramente straordinari).

p.s.

il film ha forse il difetto che il messaggio (condanna della violenza) non risulterà chiaro a tutti gli spettatori: il cinema americano tradizionalmente è molto esplicito nelle tesi che vuole dimostrare, qui avviene il contrario.

02/02/2006 12:07
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ottima analisi leo.
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