19/10/2005 15:59 |
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In Italia (nonostante il dettato costituzionale ripudi la guerra come
mezzo di soluzione di conflitti, nonostante l'abolizione del servizio di leva
abbia consentito il risparmio di ingenti risorse) le spese militari sono
10 volte maggiori delle spese per la cooperazione e lo sviluppo dei paesi arretrati (1,5% del PIL contro 0,15% del PIL).
Nelle altre nazioni con talune eccezioni (ad esempio i paesi scandinavi) la situzione non è sostanzialmente diversa.
Intanto ogni 3 secondi soffre e muore una persona (in particolare bambini) per malattie connesse agli stenti patiti (carenze di cibo, acqua, vaccini ecc.).
E' ammissibile?
Se l'ONU deliberasse e imponesse che il rapporto tra spese militari e spese di sostegno al flagello della povertà fosse 1 a 1:
sicuramente gran parte dei problemi dei paesi sottosviluppati si risolverebbero;
probabilmente i 'millenium development goals (MDGs)' si raggiungerebbero;
forse vi sarebbero meno conflitti armati o quanto meno la potenzialità devastatrice degli stessi diminuirebbe.
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