| | | Post: 470 Post: 406 | Registrato il: 25/10/2004 | Età: 38 | Sesso: Maschile | Grado: Moderatore | Livello: Senior | | OFFLINE | |
|
questo sito è l'espressione di una pubblicazione della indagine sulla libertà di stampa più riconosciuta al mondo, un'organizzazione internazionale che come quella "ISO" per i prodotti pubblica dal 1980 i dati su questa cosa.
ecco i parametri di valutazione, così come stralciato da un sito di commento in italiano:
sul sito di Freedomhouse è possibile trovare la documentazione completa delle loro indagini, della loro metodologia, dei loro strumenti e riferimenti. Noi riteniamo utile estrarre una sintesi riguardante l’Italia e indicarvi alcune considerazioni significative.
Freedom house divide, secondo un ratig finale, (calcolato su 3 valori: quanto pesano le pressioni politiche, quanto pesano le pressioni istituzionali, quanto quelle economiche?) i paesi in tre grandi macro categorie:
i Free (liberi), ovvero quelli che assicurano la libertà e indipendenza della stampa e delle opinioni dei cittadini dal livello ottimale (che, nella loro scala numerica, equivale a 0 – zero-), al livello sufficiente, (che equivale a 30).
I Partially Free (parzialmente liberi), che si muovono nella scala valutativa entro i limiti da 31 a 61, dove 31 è un Paese che non assicura la accettabile indipendenza e libertà di opinione, e 61 è un Paese solo formalmente libero.
I Not Free, (non liberi), Paesi cioè che, oltre il ratig 62, salgono sulla scala della limitazione e del controllo fino al livello 100, Paesi cioè che soffrono di un “controllo totale” su stampa e opinione pubblica.
Per facilitare una immediata comprensione del quadro generale di libertà, le Nazioni sono elencate in una classifica con al primo posto il paese più libero (e che quindi avrà un grado di oppressione bassissimo), e con all’ultimo posto il paese meno libero (con il rating di oppressione più alto)
in particolare sull'Italia:
La libertà di stampa a livello mondiale ha subito un sostanziale declino nel 2003…Questo è il secondo anno consecutivo che il livello globale di libertà per i mezzi di informazione declina, soprattutto nelle americhe, nell’europa centrale e orientale, e nell’ex unione sovietica... Nel 2003, persino un paese di lunga tradizione democratica come l’Italia è stata testimone di un declino della libertà dei media, dimostrando che le minacce alla libertà di espressione sono diffuse ovunque e possono emergere in qualunque contesto politico.
cmq se vuoi ci sono scritti in inglese tutti i parametri di valutazione per fare la classifica a questo link:
http://www.freedomhouse.org/research/pressurvey/methodology2005.pdf
|