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Michel Houellebecq - La possibilità di un'isola

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2006 08:57
09/09/2005 11:19
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Prezzo di copertina € 18,00
406 pagine
Anno 2005
Editore Bompiani
Collana Narratori stranieri Bompiani

Il nuovo romanzo dello scrittore Michel Houellebecq, autore di libri sempre molto discussi, tra cui Le particelle elementari, Estensione del dominio della lotta, Piattaforma. Questa volta Houellebecq racconta una storia ironica e provocatoria sul senso della vita che viviamo e sulla possibilità di replicarla.

In un futuro inquietante, dominato da cloni che sembrano aver pagato l'immortalità con la perdita della capacità di ridere, piangere e provare emozioni autentiche, due misteriosi personaggi, Daniel24 e Daniel25, trovano i diari del loro “originale”, Daniel1, vissuto ai nostri giorni.
Daniel, conquistata un'ambigua celebrità grazie a corrosive satire contro la morale imperante, si è ritirato a vivere in un paesino della Spagna, dove la sua vita cambia grazie all'amore struggente, perverso e tempestoso per Isabelle. Quando la loro storia d'amore si estingue per un circolo vizioso e letale di tradimenti e gelosie reciproche, per Daniel inizia un periodo buio, durante il quale si avvicina alla setta degli Elohimiti, che aspirano a recuperare l'equilibrio con la natura scatenando gli istinti sessuali, e a creare l'immortalità grazie alla clonazione. Dopo la fine dell'ultima, violenta passione per la spregiudicata attrice Esther, Daniel assiste a un rito degli Elohimiti, nel quale vengono sacrificate vite umane all'altare della clonazione. Deluso e amareggiato, Daniel vede l'unica soluzione nel suicidio, sebbene gli Elohimiti abbiano già deciso di dargli l'immortalità con la rinascita nei suoi cloni, Daniel24 e Daniel25.
Ma Daniel25, leggendo i diari lasciati dal suo “originale”, si commuoverà e conoscerà la sofferenza, distruggendo così il sogno dell'immortalità dei suoi creatori.

(info ibs)

[Modificato da Yashal 09/09/2005 11.24]

19/09/2005 15:19
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Sicuramente sara' l'ennesino caso.
E' destino in questo scrittore.
20/09/2005 00:19
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Ciao Sergiot.
Hai ragione, ma resta comunque uno scrittore molto interessante aldilà dei " casi " che suscita ad ogni nuovo libro.
27/09/2005 14:37
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Decisamente Cg2...
Particelle elementari e' forse uno dei libri piu' interessanti degli ultimi 10 anni in Europa.
Libro sconvolgente e inquietante, e' sicuramente una delle opere di questo scrittore che bisogna assolutamente leggere.
Piu' di tutte le altre, Piattaforma compresa...
14/12/2005 14:24
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Che tipo di libro e' questo?
Innanzitutto e' straordinaria la sua "architettura": stupefacente l'insieme dei capitoli, la successione tra le varie generazioni, ma soprattutto le altalene tra le varie "dimensioni".
H. imbastisce un libro nel futuro che ritorna nel passato e lo fa con l'avvincente nostalgia "umana."

cosa e' l'uomo, sembra questa l'ultima domanda, anzi, la prima di tutto il libro.
H. si rifa' a Nietzsche spesso e volentieri e cita da lui: "L'uomo non e' un "tipo" fisso".
Queste parole sono il motivo di tutta l'opera.
Se l'uomo e' solo un ponte tra quello che e' stato e sara' in futuro, allora, tutta la sua morale, e la sua tavola dei valori, saranno in perenne mutamento.
Muteranno le considerazioni, i significati, i desideri,le angosce, ma soprattutto muteranno le percezioni della vita.
L'anelito ultimo della vita e' la felicita': H. lo ripete spesso, lo fa dire ai suoi personaggi, ma pone un dubbio: e' possibile la felicita' in una vita eterna, o questa felicita' e' connaturata proprio alla finitudine di essa?
Daniel 1 l'ha cercata per tutta la vita: l'ha trasmutata in piacere fisico, nel sesso, come se questo fosse l'unico rimedio all'impossibilita' di trovarla.
Il piacere puramente fisico, e' all'inverso,l'inizio del decadimento generale.
I Neoumani, prendono avvio proprio da questa ricerca spasmodica della felicita' del nulla.
Dove c'e' solo sesso, la' c'e' solo il nulla e non per niente viene citato Heidegger che sostine che il Nulla annienta.
Il piacere, sostituto di ogni altro significato, non puo' portare che ad una umanita' privata del proprio significato piu' profondo e sentito.
I Futuri sono e saranno l'approdo nel porto del "non senso."
Forse....
14/12/2005 15:31
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Dove c'e' solo felicita' , la', si annida il nulla, perche' la felicita' prende il connotato del puro piacere fine a se stesso.
Una parentesi di attimi, di momenti, e basta.
"Una bella composizione chimica", cosi' recita dell'uomo, un bel passo del libro...; ma l'uomo non e' solo chimica e corpo, ma anche il "fascio" di un io che prova sensazioni, ed emotivita'.
La sofferenza , la compassione, la commozione sembrano essere le vere depositarie del significato umano e H. e i suoi Neoumani, Daniel 25 soprattutto, ce lo ricordano.
I Futuri non avranno un futuro e anche i "presenti" iniziano a sbiadire e a scolorare la loro esistenza: quello che l'uomo "era" rimane forse il gradino piu' alto dell'umanita'.
Un "sano" futuro, sarebbe un futuro all'indietro, a ritroso.
14/12/2005 15:40
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E' un buon libro, ma Le particelle elementari, rimangono l'opera prima di questo scrittore francese: senza dubbio.
La possibilita' di un'isola e' un'ambientazione riveduta di certi temi e certe tematiche care all'autore, ma in fondo non porta niente di nuovo alla portata del suo pensiero.
Lo aveva gia' espresso in quell'opera e in altri scritti.

Anche Piattaforma, il suo peggiore libro, altro non e' che un'accusa o un lamento sull'uomo moderno, su quello che e' e su quello che diventera' sempre piu'.
H. e' spesso accusato di una sorta di pessimismo esasperato, o di una concezione di vita catastrofica: a mio modo di vedere le cose non stanno in questo modo.
Dopo avere letto un suo libro, forse , si potrebbe avere per l'appunto questa sensazione o l'impressione che l'autore non ravveda piu' nessunissima speranza per gli uomini, ma a leggere tra le righe, invece, e' ben sottolineata e marcata questa speranza.
H. ama gli uomini e la sua lamentazione e' solo un'invocazione a cambiare rotta: la sua estrema fotografia, altro non e', che un prendere atto di come il mondo umano sia alla deriva, e le sue accuse vanno intese come sprone perche' l'uomo non perda coscienza di se stesso.
15/12/2005 13:13
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Lo hai finito vero?
Allora mettilo in una busta e mandalo sulla costa, svelto su!
09/01/2006 18:26
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L'ho iniziato in questi giorni...UAU!
(per ora mi va di dire soltanto questo)
09/01/2006 19:48
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Buona lettura Julia, e speriamo che ti piaccia.
Non solo per lo stile, ( che tu forse prediligerai) ma anche per la portata di questo scrittore francese.
Poi facci sapere.
10/01/2006 09:17
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Allora Julia, come va la lettura?
10/01/2006 14:14
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allora...da dove inizio. ah sì, da quella frase, ti ricordi che te la lessi? quella che dice di aver timore della sua parola e tu eri lì ad aggiustare il ceppo che non ne voleva sapere di bruciare. ti ricordi? tu sembravi distratto e io ti leggevo questa parte - due volte - e hai solo detto Non è così importante, e io Sì che lo è, bisogna aver sempre timore della parola scritta, ferisce ed è perenne.
A che punto sono? sempre là, con questo daniel che si racconta ma io non gli faccio troppo caso, ho H. stampato nella mente e lo vedo lì che scrive mentre leggo e mi ricorda Abbi timore della mia parola.
E io da brava lettrice obbedisco.(mai successa 'sta cosa qua, c'è qualcosa che non va nel mio dissidio, sono preoccupata sai?)

Appena mi meraviglio di altre cose te cuento. Tu tieni aperte le antenne, por favor.
10/01/2006 14:40
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E infatti non e' cosi' importante.
Le parole, il linguaggio, cambiano con i tempi , ma l'uomo no.Cambia il suo aspetto, cambiano le sue convinzioni e le sue filosofie.
Cambiano anche i suoi valori: ma quel richiamo all'uomo in se', quello non cambia da secoli.
Sembra a priori.
Bisogna avere paura di quell'uomo, che e' in ognuno di noi.
O aggrapparsi ad esso.
10/01/2006 14:47
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dici che cambiano le parole, le filosofie, le certezze...
ma se cambia anche l'uomo non ci si riconoscerebbe
in fondo niente cambia
tutto è lì fisso da sempre
10/01/2006 14:48
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forse si puo' dire che cambia il "sentire" degli uomini, ma allora e' tutto un altro discorso.
forse cambiano le orecchie per quell'ascoltare.
Ma non in tutti.
11/01/2006 10:45
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allora'??? una pagina al giorno?
11/01/2006 14:05
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SEEEEEEEE'!
Psicorigida!!
ti rendi conto?!?

per ora mi sento tanto Isabelle...
ma sono appena all'inizio
(ieri sera, ti confesso, sono stata distratta da un trattato di autonarrazione mooooolto interessante. sai che amo le letture in contemporanea. oggi non so se dopo la seduta di yoga, ...ohmmmm....)

Psicorigida!!
pazzesco...
11/01/2006 16:17
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pazzesco mica tanto, per me.
anzi, ovvio.
11/01/2006 16:25
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è questo che la salva, secondo te?
aspè'... ma si salva?

e se si salva...si salva da cosa?
(cazzo, devo assolutamente leggerlo stasera, so' curiosa)
11/01/2006 22:55
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Si, leggilo
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