Chi ha letto la biografia di Curtis scritta da sua moglie, Deborah?
Pubblicata in GB nel '95 (titolo originale "Touching from a distance"), quest'anno è stata riedita da Giunti col titolo: "Così vicino, così lontano. La storia di Ian Curtis e dei Joy Division" ed in coda presenta la raccolta dei testi del gruppo ed alcune bozze inedite di Curtis. Povero di immagini, tuttavia il libro presenta dietro il frontespizio il testo autografo di Curtis di "Love will tear us apart" ed ha in generale una buona impostazione grafica. Diciamo che si lascia leggere con scorrevolezza.
Quando lessi la versione in inglese, sei anni fa, fui molto colpita dalla pagina in cui la donna narra del ritrovamento del cadavere (fu lei l'ultima persona a vederlo in vita e fu lei a scoprire del suo suicidio) e già all'epoca pensai che, sia pure dettagliato e accurato nella ricostruzione della personalità, della vita, delle esperienze e della malattia del frontman, il libro della Curtis appare più come un'accusa dura al mondo del rock business, senza il quale, probabilmente i Joy Division sarebbero rimasti allo stadio larvale di gruppo di periferia in quel di Manchester. La domanda è se sia possibile per una rockstar avere una vita da persona comune, con famiglia e figli e tutto il resto.
Act.