... La nostra è una delle tante musiche marginali. Spesso risultano marginali musiche di una profondità, originalità e bellezza impressionanti. Anzi piiù una musica è “musica pura” più nei nostri tempi essa risulta marginale.
La musica è un'arte al tramonto. Un residuo del passato. La musica è costretta sempre più ad apparire, a farsi mettere in contenitori che ne sviliscono il lato magico e spirituale. Il suo aspetto taumaturgico viene sempre di più sfruttato furbescamente. Tutti sono artisti e anche “Music Farm” è stata organizzata per dare una mano alla musica (sic!!).
Siamo arrivati al paradosso dell’insulsaggine!!
Certa musica indipendente, a cui noi apparteniamo con orgoglio, poi, vive ancor più ai margini. I concerti sono spesso organizzati con enormi sforzi da persone fantastiche, che credono fortemente nell’importanza di certe esperienze musicali. Fanno spesso tutto volontariamente e ci rimettono pure dei soldi Sono spesso gli stessi che appartengono a pericolosi centri sovversivi, lo spauracchio dei media.
In queste condizioni una musica marginale non può che essere tesa.
L'altro giorno, vuoi perchè incuriosito da un così strano nome, vuoi perchè sostengo strenuamente la causa della musica italiana, ho preso l'album "Le cose non parlano". All'istante mi sono innamorato di una canzone in particolare, "Crearono un deserto e lo chiamarono pace", ma tutto il lavoro a mio giudizio rimane davvero sublime. Jazz-rock ad altissimi livelli, più che consigliatissimo
Li conoscete?