Con tutti gli sprechi che si fanno in Rai, è curioso che si tiri la cinghia proprio sul calcio. Perché uno dei compiti che un moderno Servizio pubblico si deve prefiggere è quello di fare sì che non ci sia una tv per i ricchi (a pagamento) e una tv dei poveri (in chiaro). Servizio pubblico non significa possedere una rete minoritaria; significa inventarsi una rete che sappia calmierare il futuro della pay-tv. Fra qualche anno i programmi migliori o di grande impatto sociale si riceveranno solo a pagamento e la Rai dovrà badare affinché non si allarghi più di tanto la forbice tra chi può e chi no.
Articolo preso da
gazzetta.it che condivido in pieno