CITTA' DEL VATICANO - La storia non e' ''in mano a potenze oscure, al caso o alle sole scelte umana'': sull'emergere di ''tanti flagelli e mali'', ''sull'irrompere veemente di Satana'', si ''eleva il Signore, arbitro supremo della vicenda storica'', che conduce l'uomo ''verso l'alba dei nuovi cieli e della nuova terra''. E' quanto ha detto Benedetto XVI, nell'udienza generale del mercoledi', riprendendo il ciclo di catechesi di Giovanni Paolo II e utilizzando i testi predisposti da papa Wojtyla. ''Dio - ha ricordato il Papa - non e' indifferente alle vicende umane, ma in esse penetra realizzando le sue 'vie', ossia i suoi progetti e le sue 'opere' efficaci''.
L'intervento di Dio nella storia umana, ha osservato Benedetto XVI e' ''un segno che invita alla conversione tutti i popoli della terra e - ha sottolineato a braccio - e' un segno che invita tutti noi alla conversione''.
Il fedele, secondo la catechesi di oggi, i cui testi erano stati preparati da Giovanni Paolo II, non deve avere ''timore del nome del Signore'', perche' nel linguaggio biblico ''il timore non coincide con la paura, ma e' il riconoscimento del mistero della trascendenza divina''. Inserendo citazioni a braccio da sant'Ilario vescovo e da papa Roncalli, il Papa ha poi osservato che ''grazie al timore del Signore non si ha paura del male che imperversa nella storia''. Come ha detto papa Giovanni XXIII, ha ricordato, ''chi crede non trema, perche' chi crede non deve avere paura del mondo e del futuro''.
All'inizio della catechesi papa Ratzinger ha anche parlato dell'Apocalisse come ''libro di giudizio, di salvezza e soprattutto di speranza''.
Dopo la catechesi in italiano il Papa l'ha riassunta in francese, inglese, tedesco e spagnolo, e uno speaker ha letto la sintesi in polacco. Per i saluti multilingue oggi il Papa ha usato anche il portoghese, che era stato assente nelle precedenti udienza.
''Grazie, ancora una parola agli italiani'', ha poi detto il Papa introducendo il suo saluto ai pellegrini italiani. Nel breve testo Benedetto XVI ha incoraggiato ''tutti a operare, nei rispettivi ambiti di impegno ecclesiale e civile, per la costruzione di una civilta' ispirata ai valori cristiani''. Al termine della parte pubblica dell'udienza Benedetto XVI si e' trattenuto in piedi sul sagrato a salutare alcuni vescovi ed ecclesiastici, uno dei quali gli ha portato in dono una bottiglia di vino. Dopo si e' spostato dai disabili che avevano seguito l'udienza sulle loro carrozzelle e li ha salutati scambiando qualche parola con ognuno di loro; a un signore in carrozzella ha anche messo la firma su un libro.
Il Papa ha infine voluto salutare i fedeli che avevano seguito l'udienza da dietro le transenne, stringendo molte mani e salutando anche alcune spose in abito bianco e alcuni sudtirolesi in abito folcloristico.
Prima di lasciare il sagrato papa Ratzinger ha benedetto la fiaccola di Santa Rita da Cascia e mentre tentava di andarsene ha dovuto trattenersi a salutare fedeli e ecclesiastici che si trovavano dietro la transenna del lato opposto della piazza e issavano striscioni con scritte in tedesco e bandierine svizzere. I saluti dopo l'udienza sono durati quasi un'ora. Al termine Benedetto XVI ha lasciato la piazza a bordo della sua camionetta scoperta.
www.ansa.it