E' appena apparso in libreria un libro di Emanuela Ersilia Abbadessa, Ho un sassolino nella scarpa. "Leggerezze" e "pesantezze" tra suoni e visioni, pubblicato da Bonanno.
Pubblichiamo una brevissima nota esplicativa.
Un libro nato quasi per caso, stimolato dalle questioni poste dagli studenti di una classe di studenti di Lingue dell’Università di Catania che, imbattendosi in un insegnamento musicologico, pensavano di poter/dover trovare risposte alle più disparate domande, spaziando da un commento sull’ultimo Festival di Sanremo a un parallelo tra la Sonata clementiana e quella haydniana, da un giudizio su dj Francesco ad uno su John Cage, senza lesinare comunque gli sconfinamenti nel mondo del cinema, riletto più che altro in chiave d’intreccio melodrammatico o, più spesso, in rapporto col suono e con la colonna sonora.
Ho un sassolino nella scarpa è una sorta di proposta metodologica d’approccio a generi musicali diversi, e non ha alcuna pretesa di esaustività. Parafrasando titoli di vecchie canzoni il testo (che può indifferentemente andare in mano al semplice appassionato di musica come all'addetto ai lavori) propone un viaggio ideale dalla canzone al repertorio culto, dal melodramma alla danza attraverso una serie di brevi saggi che tentano di rintracciare gli elementi più "leggeri" dei repertori classici paludati e i tratti di più forte interesse (sia musicale che sociologico) all'interno della produzione commerciale.
Il titolo, rubato a una vecchia canzone, e i titoletti dei singoli capitoli (In mezzo a quelle rose, Prego, vuol ballare con me?, Dolci baci e languide carezze, Tu, musica divina), rimandano a precise sensazioni: il sassolino nella scarpa è tutto ciò che pressantemente si sente l'esigenza di dire senza badare al fatto che l'oggetto dell'indagine sia oggi una canzone e domani una Sonata di Mozart.
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[Modificato da Prof V 13/03/2005 20.51]