Ricomincia la saga: il Comune di Milano contro il rock
"Ho sempre ritenuto Marilyn Manson portatore di messaggi assolutamente negativi, non condivisibili e pericolosi. Per questo, farò quanto in mio potere per impedire il concerto."
Così parlò l'Assessore al Turismo e agli Eventi del Comune di Milano Giovanni Bozzetti, riferendosi all'unica data italiana dell'Against All Gods World Tour del Reverendo Satanico, organizzato dalla Clear Channel e in cartellone al MazdaPalace del capoluogo lombardo il 7 giugno prossimo.
La struttura è gestita da Divier Togni, che già due anni fa si era detto disponibile ad annullare lo show se 'le autorità competenti lo avessero ritenuto opportuno'. Non avendo di meglio da fare, nel 2003 la vicenda era stata anche messa all'ordine del giorno di una seduta del Consiglio Comunale, che per motivi tecnici non era poi riuscito a discuterne. Le forze politiche comunque si erano spaccate e il delirio onnipotente di chi crede di poter controllare il popolo si era scatenato, arrivando ad avanzare proposte come quella di vietare il concerto ai minori di 18 anni. L'impasse era stata superata quando Rifondazione Comunista aveva deciso di patrocinare l'esibizione di Manson all'interno della 'Festa di Liberazione', anche se poi il tutto si era risolto in una bolla di sapone quando il concerto saltò per l'improvvisa indisposizione del cantante.
Come allora, anche oggi – e non era affatto difficile prevederlo – è subito cominciata la (non richiesta) esternazione di chi crede che il suo punto di vista valga come giudizio universale: "Il messaggio di Manson è altamente diseducativo e spesso ha involontariamente innescato dei pericolosi fenomeni nelle menti dei suoi giovani fan: i tragici fatti di cronaca nera purtroppo lo dimostrano." Quali siano le dimostrazioni pratiche a cui l'Assessore si riferisce, non si sa: probabilmente Mr Bozzetti è timoroso di essere poi citato in tribunale per calunnia dal diretto interessato. Ma continua: "Tra i doveri di un amministratore, c'è anche quello di vegliare sui messaggi che vengono veicolati alla cittadinanza. Bisogna pensare alle fasce più deboli, ai ragazzi minorenni più fragili e sensibili. È per questo che ritengo che il concerto non si debba svolgere in una struttura di proprietà pubblica come il MazdaPalace, sarebbe come avallarne il messaggio."
Qualcuno un pochino più savio, tra i politicanti, sembra ancora esserci. Il Segretario milanese dei DS - Pierfrancesco Majorino - dice: "Il Comune sbaglia ancora se pensa di impedire il concerto. Nessuno obbligherà le persone ad andarci. Il Comune deve semplicemente lasciare che si svolga un evento simile mettendo da parte la cultura della censura e la volontà di sostituirsi ai cantanti. Piuttosto, gli amministratori facciano meglio il loro mestiere attuale. Noi ci batteremo affinché il concerto si possa svolgere, al di là dei gusti musicali di ognuno."
Purtroppo, siamo sicuri che ci toccherà tornare ancora su questo spiacevole argomento, anche se speriamo fermamente che alla fine il buon senso abbia la meglio.
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