PIZZO

Il pizzo, come avrete già capito , è il tema ormai diventato principale della nostra campagna di sensibilizzazione.
Ma “nostra” di chi, vi chiederete. Di un gruppo di persone, uomini e donne, dai 18 ai 60, nate ricche e nate povere…non importa chi siano queste persone, ma importa che ci siano.
Qui c’è poco da informare. Tutti sanno cosa sia il pizzo, ormai viene considerato un conto da aggiungere alla bolletta del telefono o del gas…quindi non si tratta di informare, ma di sensibilizzare, o meglio SVEGLIARE, o meglio ancora, dare alternative.
Finalmente oggi, denunciare questa estorsione non è più ritenuto impossibile. Oggi, ci si può riflettere, oggi la cosa si può valutare, ed è già un gran bel passo.
Nella mia città, (Palermo) da mesi, (non so se avete dato un’occhiata al sito) è partito questo movimento… “il movimento degli adesivi”, lo hanno chiamato i media, in quanto, regolarmente e puntualmente si ricopre la città di adesivi con slogan sul pizzo. Insieme alle lenzuola che ogni tanto spuntano dai ponti e dai cavalcavia lungo la circonvallazione!
Con nostro positivo stupore, dagli oggi e dagli domani, le persone coinvolte sono sempre di più, le persone che agiscono sono sempre di più, le persone che ci credono sono sempre di più.
Via via si uscirà sempre più allo scoperto. L’anonimato che ci caratterizza oggi non è anonimato omertoso perché abbiamo paura che il mafioso ci veda, ci riconosca e ci “crei problemi”. Ma perché il movimento non ha né volti e né nomi perché chiunque può fare questo , non solo ad esempio Bisbetica, 29 anni, studentessa che lavora. A nessuno deve importare chi e perché faccia certe cose.
Dicevo via via il percorso prenderà una forma diversa perché quello che ci auguriamo e che il tutto diventi un tormentone, una spina nel fianco per qualcuno, una cosa così naturale e normale parlarne che se ne parlerà faccia a faccia. Ci aspettiamo problemi. Ma l’atteggiamento deve essere costruttivo, realista ma costruttivo.
Dall’attacchinaggio degli adesivi nella città, stiamo passando all’attacchinaggio dentro le scuole. Poi verrà il volantinaggio, faccia a faccia. Poi, stadio, x la partita Palermo Milan a gennaio, con uno striscione sperando che Sky ci faccia su una bella zummata. Poi febbraio, in prima serata su “la 7” in una trasmissione che verrà girata e montata in questa settimana e nella prossima. E poi il percorso andrà sul pesante ma se ne parlerà al momento. Per ora ci stiamo preparando il terreno sul quale camminare quando la terra ci brucerà un po’ sotto i piedi.
Questo che significa?
Che se un movimento nasce e prende piega a Palermo, può nascere dappertutto. Ci vogliono solo un po’ di iniziativa, organizzazione, coraggio e senso civico. E smettere, smettere, smettere di stare a guardare. Cavolo, sveglia! Date un’occhiata al sito, ( www.addiopizzo.altervista.org )scaricate i volantini, createne nuovi, organizzatevi, e rompete un po’ il silenzio anche nelle vostre città, contattateci pure se volete, se avete bisogno di consigli. Se voleste lo potreste fare, come abbiamo fatto noi. Se non lo fate e perché non volete, e questo è grave, molto grave.
Falcone aveva ragione quando ha detto che la mafia è un fenomeno sociale, e in quanto a ciò, ha un origine ma ha anche una fine.


Armiamoci e partiamo