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NBA 2004-2005

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2005 20:51
02/11/2004 20:03
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Inizia lo scontro...
Kobe (Lakers) vs Shaq (Miami)

Ma Detroit è la favorita....

Ki la spunterà???
02/11/2004 20:08
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Ho sentito che Shaq si è presentato in ottime condizioni fisiche...
04/11/2004 22:58
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4 novembre 2004 - I Suns di Mike D'Antoni iniziano con il piede giusto dando spettacolo contro Atlanta. San Antonio vince a Sacramento, i Lakers inciampano a Salt Lake City contro i Jazz, Miami batte New Jersey.

"Esordio positivo per O'Neal che guida Miami alla vittoria sui Nets. Non basta un grande Bryant: Lakers k.o. nello Utah. Phoenix spettacolo contro Atlanta."

Toronto-Houston 95-88

Orlando-Milwaukee 93-92

Cleveland-Indiana 104-109 (dopo due supplementari)

Boston-Philadelphia 95-98

Memphis-Washington 91-103

New Jersey-Miami 77-100

Minnesota-New York 99-93

New Orleans-Dallas 91-106

San Antonio-Sacramento 101-85

Phoenix-Atlanta 112-82

Golden State-Portland 75-78

Los Angeles Clippers-Seattle 114-84

Utah-Los Angeles Lakers 104-78

N.B.
Non sono le prime partite stagionali!!!
05/11/2004 12:40
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O'Neal meglio di James: Miami batte Cleveland

Washington passa a Charlotte, Denver supera Minnesota
Questi i risultati delle partite Nba giocate ieri:

Charlotte-Washington 96-103

Miami-Cleveland 92-86

Denver-Minnesota 94-92 (dopo un supplementare).
05/11/2004 13:52
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quello Shaquille è una potenza della natura...
05/11/2004 15:24
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forza lakers!

08/11/2004 16:42
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Vince Carter infila 25 punti e trascina gli imbattuti Raptors al successo su Portland. Seattle sorprende San Antonio, si sveglia Butler e i Lakers dominano contro Atlanta.

Toronto-Portland 101-97

Seattle-San Antonio 113-94

Los Angeles Lakers-Atlanta 106-90

10/11/2004 17:00
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10 novembre 2004 - Oltre a Utah restano tre squadre imbattute: i rimaneggiati Pacers che vanno a vincere sul parquet dei Timberwolves, Phoenix che passa d'autorità a Chicago e Miami che supera Washington. Primo stop per Toronto che cede a Sacramento e per Dallas che si arrende a Orlando.


Atlanta Hawks - Cleveland Cavaliers 79 - 93

Chicago Bulls - Phoenix Suns 74 - 94

Denver Nuggets - Seattle Supersonics 88 - 108

Houston Rockets - Memphis Grizzlies 90 - 87

Miami Heat - Washington Wizards 103 - 93

Minnesota Timberwolves - Indiana Pacers 101 - 102

New Jersey Nets - Portland Trail Blazers 64 - 60

New Orleans Hornets - Los Angeles Lakers 98 - 106

New York Knicks - Philadelphia 76ers 96 - 88

Orlando Magic - Dallas Mavericks 94 - 84

Sacramento Kings - Toronto Raptors 108 - 92



24/11/2004 16:58
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http://mfile.akamai.com/12942/wmv/vod.ibsys.com/2004/1120/3935750.56k.asx
che ne dite di questa rissa tra i giocatori e il pubblico?
24/11/2004 17:19
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ehehehehe
12/01/2005 21:34
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Stagione finita per Luke Jackson

Ernia del disco per la matricola dei Cleveland Cavaliers
CLEVELAND (Ohio) - Luke Jackson, guardia al primo anno dei Cleveland Cavaliers, dovrà essere operato di ernia del disco e perderà il resto della stagione. Per lui il campionato si chiude con 2,9 punti di media in 10 partite giocate.
10/02/2005 13:10
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L'NBA fa male all'Europa?
MILANO, 10 febbraio 2005 - Diventare più forti o guadagnare tanti soldi, maledetti e subito, coronando un sogno? E’ la scelta che presto anche Angelo Gigli e Stefano Mancinelli dovranno fare. Fortunatamente. Oggi, nella Nba, ci sono 40 giocatori europei. A cui andrebbero aggiunti quelli che, come Ginobili, Delfino, Nocioni, sono diventati grandi nel Vecchio Continente. Presto ne arriveranno altri: il 25% dei ragazzi che saranno scelti il prossimo giugno dalla Nba è un prodotto dei nostri Paesi. Poi ci sono i Vujanic, gli Scola, atleti più maturi che da anni sono pronti per il grande saldo. Il basket europeo ha tratto una popolarità enorme dall’affermazione nella Nba di Nowitzki, Gasol, Parker, diventati famosi come i calciatori più osannati. Se Gigli e Mancinelli, e nel 2006 Bargnani e Belinelli, strappassero un contratto negli Stati Uniti, l’effetto mediatico sarebbe cento volte superiore rispetto a quello provocato dagli unici due pionieri italiani, Esposito e Rusconi, meteore Nba, nel 1995.
Quello che oggi l’Europa comincia a chiedersi è se ne valga la pena. Se il prezzo da pagare per questa popolarità non sia troppo alto. Non solo per l’affermazione dell’Eurolega, che negli ultimi anni ha visto volatilizzarsi intere squadre potenzialmente fortissime. Ma per il futuro stesso dei giocatori e del movimento. Il problema è scoppiato perché, nelle ultime stagioni, la Nba non ha più puntato soltanto sulle stelle (come Kirilenko o Stojakovic) ma ha cominciato a reclutare nel nostro continente ragazzi giovani e senza esperienza. Il fallimento, nella maggioranza dei casi, è stato fragoroso. Trascorrere su una panchina americana gli anni più formativi di una carriera ha restituito, o restituirà, all’Europa giocatori dimezzati. Darko Milicic, scelto tra LeBron James e Carmelo Anthony dai Pistons, segna 1 punto in 6’ di media a Detroit ma guadagna 3.8 milioni di dollari l’anno. Il misterioso polacco Cezary Trybanski è andato in panchina 18 volte in 2 anni coi professionisti. Ma s’è portato a casa 4 milioni di dollari. Non è migliorato ma è ricco. Gli si può dare torto?
Abbiamo chiesto ai nostri allenatori d’Eurolega cosa pensino del rapporto tra Europa e Nba. Il c.t. Recalcati non è preoccupato per il livello delle nostre competizioni ("Alla lunga, le partenze vengono bilanciate dai ritorni", dice) mentre Messina, del Benetton, avverte già un impoverimento generale dovuto alla Nba. Ma tutti sono d’accordo che il problema più grave sia quello della maturazione interrotta. "Io seguo e conosco molti ragazzi da quando erano giovani — dice il croato Repesa, della Climamio —. Bruno Sundov era più forte a 18 anni, quando è andato nella Nba, che oggi dopo 7 stagioni. Anche Bagaric ha sofferto ai Bulls". Sundov, dal ’98 a oggi, ha giocato solo 94 partite in 5 squadre. Prima o poi tornerà, ma in che condizioni? Se Repesa ha sofferto sulla propria squadra i tormenti ("Vado o non vado nella Nba?") di Carlos Delfino, Messina è molto più carico: "Il Benetton è una squadra dalla mentalità molto aperta verso la Nba. Ma, francamente, mi sono stufato che scout e agenti tolgano ai ragazzi più promettenti la concentrazione su ciò che stanno facendo in Europa. E’ necessario che le istituzioni cestistiche europee trovino un accordo per limitare questo problema".
Presente in agenda a ogni riunione dell’Uleb. Ma che ritiene non esista una reale possibilità di accordo con la Nba, che è libera di fare ciò che vuole. Il presidente della Fiba Europe, Vassilakopoulos, vuole chiedere agli americani che venga alzata l’età massima delle scelte europee, da 22 a 23 anni. Ma sarebbe solo un palliativo. "Credo — sostiene Scariolo, oggi a Malaga — che se le squadre fossero d’accordo, si potrebbero trovare i meccanismi legali per proteggere i giocatori più giovani. Ma l’unico vero deterrente è far capire loro che restare in Europa fino a quando non sono davvero maturi, fa il loro bene". Gigli sembra essere d’accordo. La Nba è meravigliosa solo per chi la merita. O si è pronti per giocare davvero o fa male.
14/02/2005 16:57
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Karl Malone si ritira
Con lui se ne va un pezzo di storia dell'NBA, la miglior ala grande di tutti i tempi. A livello personale ha vinto tutto quello che era possibile vincere ma non è riuscito mai ad agiudicarsi un titolo di campione NBA. Per chi fosse interessato consiglio di leggere questo bellissimo articolo su Gazzetta.it
L I N K
14/02/2005 17:17
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[SM=g27970]
22/02/2005 20:51
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DENVER (Usa), 21 febbraio 2005 - L'arrivo a Miami di Shaquille O'Neal la scorsa l'estate ha mutato gli equilibri, non solo delle due conference, ma anche dell'All Star Game giocato nella notte. Non è un caso così che dopo tre sconfitte consecutive, l'Est torni al successo battendo a Denver, davanti a un pubblico decisamente caldo, l'Ovest 125-115. Non mancano naturalmente i motivi di interesse, a prescindere dallo spettacolo garantito, nel match del Pepsi Center. Shaq e Kobe per la prima volta da avversari, Steve Nash e Dirk Nowitzki di nuovo compagni di squadra dopo la fuga a Phoenix del play canadese, l'esordio a un All Star Game per LeBron James, solo per citarne alcuni.
Ma il ritorno più gradito è quello di un Grant Hill finalmente sano che viene accolto dal pubblico di Denver da un lungo e caloroso applauso. Shaq però merita un capitolo a parte. Il suo entusiasmo durante l'intero fine settimana contagia un po' tutti, compagni compresi. Ma sul parquet il centro di Miami non ha problemi a lasciare le luci della ribalta ad Allen Iverson e Dwyane Wade. L'Ovest parte forte e va avanti anche di 13 punti. A metà del secondo quarto però Allen Iverson decide che anche a un All Star Game si può difendere, i compagni lo imitano e l'Est passa a condurre piazzando prima del riposo un parziale di 19-3. Nella ripresa Iverson e LeBron James continuano a fare male ai colleghi della costa Ovest che provano a limitare i danni affidandosi alle conclusioni dalla lunga distanza di Ray Allen e alle giocate di un Kobe Bryant che non ci sta a fare brutta figura di fronte a Shaq.
Nell'ultimo quarto coach Popovich preferisce non rischiare gli acciaccati Tim Duncan e Kevin Garnett e la Western Conference soffre così sotto canestro non solo Shaq ma anche un attivissimo Zydrunas Ilgauskas. Iverson non tira benissimo (4/13 dal campo) e commette qualche turnover di troppo (sette) ma guida la propria squadra con grande carisma e alla fine si porta a casa il premio di Mvp dell'incontro. "Sono molto contento - dà spettaccolo anche in sala stampa nel post partita con frasi ad effetto "The Answer" - nelle ultime stagioni sono maturato molto, soprattutto fuori dal campo. Ho commesso tanti errori ma quando uno cresce nel ghetto e a 20 anni riceve un contratto da un milione di dollari le tentazioni sono tante e gli sbagli inevitabili".
Non cambia per nulla, invece, il rapporto tra Kobe e Shaq. Bryant al termine del match risponde con un gelido "assolutamente nulla" quando un reporter gli chiede che cosa abbia detto a Shaq nel fine settimana mentre O'Neal fa addirittura finta di non sentire una domanda sul suo rapporto con Bryant. A Denver comunque si sono divertiti tutti, Kobe e Shaq compresi.

Eastern Conference-Western Conference 125-115
Est: Iverson e J. O'Neal 15. Rimbalzi: James 8. Assist: Iverson 9.
Ovest: Allen 17 (1/5, 5/11), Bryant 16, Duncan 15. Rimbalzi: Stoudemire e Duncan 9. Assist: Bryant 7.
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