11/10/2004 14:54 |
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| | | Post: 406 Post: 406 | Registrato il: 09/10/2003 | Città: VERONA | Età: 39 | Sesso: Maschile | Grado: Utente | Livello: Senior | | OFFLINE | |
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un ex professore di letteratura(anche poeta/musicista) e il suo allievo(ed ex assistente), alcolizzati entrambi, vivono di citazioni letterarie e Gin all'interno di una casa diroccata. La loro esistenza viene turbata dall'arrivo della figlia dell'amante di Bobby(il professore/poeta/musicista).
Il film non è malaccio, la regia è sempore attenta, bella fotografia, colonna sonora azzeccata come anche gli attori. Quello che non convince del tutto sono in sostanza tre cose:
1-La fine è troppo scontata, dopo 10 minuti di pellicola non serve un Nobel in Fisica per intuirla.
2-Tutto il film sà un po' di "minestra riscaldata", cioè la storia è una cosa già vista in molti altri lungometraggi(sia italiani che stranieri). L'esempio più lampante forse è rappresentato da "Wonder boys" di Hanson(per il rapporto tra professore alcolizzato e studente disadattato). Anche l'idea delle citazioni dotte è stata strausata(citazioni che peraltro per un italiano poco esperto in letteratura angloamericana non dicono nulla).
3-ci sono a pare mio stacchi del montaggio un po', come dire, naif. In più ci sono delle ellissi nella storia, dei "buchi" di trama. Infine per ultima cosa(ma non per ordine di importanza) alcune personalità centrali del film non sono ben delineate. L'esempio lampante è quello della persona di Bobby Long, quello che dovrebbe essere il protagonista(anche se in realtà il protagonista è il suo compare Lowson).
I 120 minuti della pellicola in ogni caso sono abbastanza godibili. |