E' buffo come si sia quasi "costretti" a valutare il nuovo lavoro dei REM in relazione a quello degli U2 (e viceversa).
In effetti, fatte salve le differenze stilistiche, le analogie sono parecchie. Entrambi i lavori "giocano in difesa"; si prestano alle critiche perchè poco propensi a mettersi in discussione... coltivano il proprio orticello ma con zappe d'oro e pretendono di innalzarlo al di sopra del discutibile. Un atteggiamento quasi autistico se mi passate il termine.
I singoli, in particolare...sono addirittura disarmanti.
Ma cosa ci infastidisce esattamente?
L'oggettiva mediocrità o la loro collocazione temporale?
Se Vertigo fosse stata inserita in ACHTUNG BABY e Leaving New York in NEW ADVENTURES IN HI-FI (pietre miliari delle rispettive carriere, nel senso che da lì in poi hanno avuto inizio - a mio poarere - le pur talvolta affascinanti ripetitività) come le avremmo valutate?
Mi pongo l'interrogativo perchè - da intellettuali del rock - abbiamo la tendenza a pretendere dai nostri musicisti preferiti onestà artistica ed evoluzione continua...ma al di là dell'impossibilità biologica di rispettare all'infinito tali standard...il tempo (musicale) è un tritacarne.
Tra vent'anni nessuno (o quasi nessuno) valuterà il lavoro dei REM in base al loro percorso evolutivo/involutivo.
Resteranno invece le canzoni.
Chi ascolterà Leaving New York non la giudicherà in relazione a AUTOMATIC FOR THE PEOPLE. Gli piacerà o non gli piacerà. punto.
Io dico che...gli piacerà. E gli piacerà anche Vertigo.
Leggo rivalutato alla grande il Canterbury sound, i Love, Brian Wilson, perfino i Monkees...
Poi c'è il riflusso degli anni '80 (che, guarda un pò, segue a ruota quello dei '60 e dei '70). Mai avrei pensato di leggere critici alteri benedire i Duran Duran.
Boh, che ne dite?
Io mi sento rassicurato dal sapere che continuano - nonostante tutto - ad uscire dischi dei REM, degli U2, di Bowie...
(McCartney no, non lo sopporto più...l'ho amato troppo)
...probabilmente sto invecchiando.
Ciao
Alessandro