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David Foster Wallace

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2005 01:55
15/07/2004 13:29
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giovane scrittore americano, soprattutto di saggi su cinema e società, Wallace probabilmente coniuga tutte le paure le ansie e l'ironie postmoderne. Un grande esmpio di chiarezza stilistica.
Da ricordare "Tennis, tv, trigonometria e tornado"
"Infinite Jest" editi da minimum fax
Se no si può continuare a leggere Baricco e credere che sia un grande scrittore, nella vita le autoillusioni sono ineluttabilmente necessarie
16/07/2004 16:52
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Infatti.Altro modo di autoillusione,e' quello di scoprire nuovi scrittori cult dietro ogni angolo.Anzi!!quest'ultimo modo e' ancora piu' interessante.Permette di non essere contraddetti quasi mai,perche' quasi sempre questi nuovi scrittori scompaiono dopo pochi volumi.Non ho detto opere,perche' in casi simili sarebbe un eufemismo.
17/07/2004 13:45
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piccoli scrittori cult crescono
un certo Marcel Proust faticò a trovare un editore per la sua "Ricerca", era considerato uno scrittore da intellettuali patologici. Anche un certo Dostoevskij non vendeva tantissimo, probabilmente un qualsiasi Sergio F. nel 1870 lo avrebbe bollato come scrittore cult destinato a un misero anonimato.
Invece,in linea di massima, qualche discreto successo lo hanno avuto i suddetti scrittori.
Ora, lungi da me pensare che Wallace possa essere solo paragonabile ai maestri sopracitati, quello che però fa riflettere è il tuo allinearti alla globalizzata atmosfera di razzismo verso ciò che è straniero.
Grazie a ottime traduzioni(o a buone conoscenze dell'inglese)si possono apprezzare talenti stranieri che non possono assolutamente essere paragonati ai "talenti" italiani. La differenza di preparazione, di qualità, di talento è abissale.
E questa non è la mia opinione(cioè l'opinione di mister nessuno), basta fare un indagine in tutte le università italiane tra i professori di lettere e chiedere loro cosa ne pensano dei vari Stefano Benni, Baricco, Brizzi, Mazzantini: la risposta sarà unanime, molto mediocri. Ti sarà detto qualche nome che raggiunge una sorta di sufficenza e nulla più(nomi come Del Giudice, Ammaniti, Tabucchi).
Dopo, il gusto personale è un diritto assolutamente innegabile(e ci mancherebbe altro), così tu puoi(e anzi devi)preferire Baricco a Wallace cosi come il mio fratellino(di 7 anni)preferisce Topolino a Dostoevskij.
17/07/2004 13:49
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ovviamente..
intendevo sufficienza, perdona la mia grammatica incerta
17/07/2004 17:43
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Quello che fa riflettere invece e' la tua visionaria interpretazione del mio post.Non mi sono allineato a nessunissima atmosfera di razzismo verso autori stranieri.Questo lo hai aggiunto tu,probabilmente per il problema opposto.
Quando scelgo un autore non ne ho mai fatto una questione di nazionalita';e tanto meno mi curo di opinioni di saccenti professori..., o di lettori entusiasti come te.Questo accendersi troppo denota quasi sempre un cattivo gusto o peggio ancora un non saper piu' leggere.Si rimane come abbagliati da un niente e si crede di aver letto chissa' cosa.In "summa" ci si crede di essere uno scopritore di talenti,partendo cosi' dal postulato di sapere cosa sia una buona o cattiva letteratura in generis...
Ecco cosi' spiegato perche' al giorno d'oggi scrivono e vendono libri cani e porci,italiani e non....(Infatti io non ho detto che Baricco sia meglio o peggio di Wallace...)
Lettori come te sono la fortuna delle case editrici!!!
19/07/2004 13:52
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"Where is my mind"
Purtroppo l'entusiasmo l'ho abbandonato nell'84/85 all'età di 3 anni, da li in poi quel maledetto non è più venuto a trovarmi(un po' lo biasimo per questo).
Per quel che riguarda le fortune degli editori, le mie scarsissime risorse economiche mi permettono di adottare due stratagemmi:
1-abusare della biblioteca universitaria e delle altre biblioteche dei vari dipartimenti
2-andare nello spaccio libri della mai città e abusarne in modo nettamente illegale(talvolta però li riporto).
In ogni caso il punto centrale della questione è che la scappatoia "De gustibus non disputandum est" non vale sempre, varrà forse per Emozionalia le parole che scaldano il blu, ma nella vita presto o tardi ti accorgerai del filo diretto che collega Baricco, "il codice Da Vinci", la globalizzazione e l'entropia dei buchi neri(il discorso va ben oltre la diatriba continentali-analitici).Ci sono varie strade, la strada Baricco è una di queste e, forse, è quella con cui si vive meglio.
19/07/2004 14:00
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Caro Giulio è d'uopo informarti che Sergio non è persona da nascondersi in un luoghi comuni come "de gustibus non disputandum est". Non vorrei sbilanciarmi ma entrambi state dicendo (in lingue diverse) la stessa cosa.

[SM=g27964]
19/07/2004 14:32
Re:

Scritto da: ilbandito 19/07/2004 13.52
il punto centrale della questione è che la scappatoia "De gustibus non disputandum est" non vale sempre, varrà forse per Emozionalia le parole che scaldano il blu, ma nella vita presto o tardi ti accorgerai del filo diretto che collega Baricco, "il codice Da Vinci", la globalizzazione e l'entropia dei buchi neri(il discorso va ben oltre la diatriba continentali-analitici).Ci sono varie strade, la strada Baricco è una di queste e, forse, è quella con cui si vive meglio.



Scusa ilbandito, ti spiace se mi scrivo questa tua ulteriore perla? Anzi, meglio definirla questa tua "lezione di vita"?? Sai, le sto raccogliendo tutte per farne un volume... poi lo farò rilegare e diventerà il pezzo forte della mia libreria...


[Modificato da Romano65 20/07/2004 11.12]

19/07/2004 14:37
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Bandito!! io non ne faccio una questione di gusti.Il troppo rispettare le opinioni altrui , e' quasi sempre incapacita' di prender posizione.Il De gustibus.... ,non fa per noi!!
Di solito mi schiero a favore o contro qualche autore.Intendevo dire che non valuto pero' in base alla nazionalita'.Leggo sia italiani e non....., e senza pregiudizi di sorta.
La penso come il mio carissimo amico Vittorio.Forse diciamo la stessa cosa con parole e concetti diversi.
19/07/2004 16:24
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***
io dico che le cose possono vedersi in modi differenti senza che questo diventi un problema o una incompatibilità tra persone...[SM=g27960]

....se poi state dicendo la stessa cosa in lingue diverse (come pensa il prof.v ) allora tanto meglio [SM=g27964]
19/07/2004 22:55
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Re:

Scritto da: ilbandito 19/07/2004 13.52
In ogni caso il punto centrale della questione è che la scappatoia "De gustibus non disputandum est" non vale sempre, varrà forse per Emozionalia le parole che scaldano il blu, ma nella vita presto o tardi ti accorgerai del filo diretto che collega Baricco, "il codice Da Vinci", la globalizzazione e l'entropia dei buchi neri(il discorso va ben oltre la diatriba continentali-analitici).Ci sono varie strade, la strada Baricco è una di queste e, forse, è quella con cui si vive meglio.



Bandito... scusa se mi intrometto.
Leggo dal tuo profilo che hai 21 anni, quindi sei giovane rispetto alle persone con cui di solito mi confronto sui forum, specialmente su EmozionaliA parole che scaldano il Blu.
Questo mi capita (intendo il relazionarmi con persone più "grandi" di me) specialmente perchè discutendo di libri, è difficile trovare un ventenne con cui poter fare un discorso compiuto. Troppo presi dallo studio o dalle discoteche o dalle ragazze... insomma, bisogna ammettere che alla new generation, se vogliamo un po' generalizzare, non gliene può fregar di meno della letteratura.
Per questo vengo sempre con piacere a sbriciare questo forum, una piccola chicca sul mare di Freeforumzone. Un'oasi felice piena di ragazzi giovani, intelligenti, pronti a confrontarsi.
Ebbene. Ora non voglio fare un predicozzo inutile, ma porca miseria... ti rendi conto di essere arrogante?
I gusti?
Certo, è facile nascondersi dietro i gusti personali per evitare una discussione, un dibattito.
Ma è ancor più facile nascondersi dietro l'arroganza, l'arroganza di credere di avere la verità in tasca.
Sai una cosa? Io leggo sempre con attenzione i tuoi post sulla letteratura, a proposito ho appena finito di leggere il mio primo Chandler... magnifico! (Ma questo è un altro discorso... poi vi dirò...)

Beh... tutto questo per dire che è un peccato che ti manchi la voglia di confrontarti.
A volte sembri solo un ragazzino scontroso che si fa scudo delle sue conoscenze di filosofia per azzittire gli altri, per dimostrare di essere superiore, di avere più cultura.
Io penso che la vera cultura sia quella che ti permette di farti capire da tutti, anche da chi, come me, di filosofia non ci capisce un cavolo.
E poi, ti assicuro che si impara di più ascoltando che attaccando.

Ma sei giovane, c'è ancora speranza.

Baci.
Ceia.
20/07/2004 12:08
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Mi sembra che ci si stia allontanando dal tema del post.Io personalmente non conosco il Bandito,e non so se avro' occasione di farlo.Certo che se il buongiorno si vede dal mattino la nostra sara' un'amicizia letteraria burrascosa.Ma poco male!!a noi piacciono i mari mossi ; nei porti e nelle insenature dei "De gustibus", noi ci annoiamo...
In quanto all'arroganza e' da me vista sempre con favore a patto che sia giustificata e abbia fondamento.La cortesia sdolcinata invece ci irrita parecchio;ma l'arroganza a volte ha risvolti negativi e pericolosi.Sulla propria strada ci si potrebbe incrociare con persone altrettanto arroganti,se non di piu'.E con fondamento.
Questi pero' sono dettagli:piuttosto Bandito, dimmi cosa leggi e discutiamone un po'.Cosi!!fosse solo per pura curiosita'.....

[Modificato da sergio.T 20/07/2004 12.15]

20/07/2004 19:55
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concludendo
L'anno scorso Alessandro Baricco è venuto a fare un intervento(non ricordo a che proposito, sicuramente una scemenza) nella mia università, ti posso assicurare che è un maledetto pallone gonfiato. Dopo, ammetto che Oceano mare è un libro che "ti può ingannare", quel bastardo di libro davvero ti "manipola" il cervello, manco fosse una malattia neurologica degenerativa.
A una seconda lettura però dovresti "guarire" improvvisamente e accorgerti che c'è molto "fumo".
Se poi lo ascolti dal vivo parlare della sua ridicola scuola "Holden", be, allora, l'opinione sulla sua bibliografia sarà ben più precisa e "realista".
Cosa leggo?sto leggendo Morte a credito di Ferdinand Celine, oltre alla Ricerca di Proust(che ormai leggo da tre mesi).
Ceia, non credo di essere arrogante, o almeno non particolarmente. Per quel che riguarda Chandler, non so cosa tu abbia letto ma il suo più bello è il Lungo Addio.
21/07/2004 09:03
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Ottime letture,Bandito.Celine mi piace molto;uno dei pochi autori "onesti" dell'intero 900.Aggiungo che lo ritengo anche un gran psicologo;un acume attento ai risvolti dell'animo umano.L'uomo di Celine non ha riguardi di se stesso.E' un uomo che non si prende in giro,che non si prende troppo sul serio.Insomma,direi che l'uomo di Celine e' proprio un viaggio verso un ritorno a un idelale uomo di stampo antico.Direi che vi e' in esso qualcosa di Greco.....C'e' quella cinica serieta';quella spietatezza critica,ma anche molto gioco,molata leggerezza dionisiaca....
E poi per finire:lo stile di Celine.Il linguaggio:un gioco di parole verso un nuovo sentiero (Ho letto da qualche parte che citi Heidegger);verso una nuova concezione dell'espressione...
13/03/2005 01:55
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Tutto, e di più - Storia compatta dell'infinito


rilegato -
262 pagine

In questo libro David Foster Fallace, smesse le vesti dello scrittore di fiction, si prende la responsabilità di indossare i panni del matematico per lanciarsi nell'esplorazione dell'unico territorio che non conosce confini. Il risultato è un reportage senza esclusione di colpi nel mondo astratto dei numeri, tra formule spaccacervello e grafici astrusi. Arrivare alla meta, come sempre nel caso di Wallace, è impresa che ripaga di ogni sforzo trascorso. E il genio e l'ironia con cui attraversa lo spazio ricurvo della lettura riconcilia con l'ostinazione opaca dei numeri.

(quasi quasi ho già mal di testa [SM=g27981] )
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