I CLASSICI

Mi sono sempre piaciuti, sono i grandi pilastri della letteratura.
Quasi sempre sono i primi libri che si incontrano nel corso della vita. La scuola ce li propone, anzi ci obbliga a leggerli ed analizzarne i contenuti… inizialmente si prova una certa repulsione nel loro confronti.
Poveri grandi classici!!
La mia esperienza invece è stata positiva, li ho amati da subito, e sono molto felice di averne letti alcuni
Tra i miei preferiti oggi mi è venuto in mente “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, in particolare il capitolo del fumo.
Mi è venuto in mente perché proprio oggi è la giornata contro il fumo…
Eccone un passo significativo:

…D'estate mio padre abbandonava su una sedia nel tinello il suo panciotto nel cui taschino si trovavano sempre degli spiccioli: mi procuravo i dieci soldi occorrenti per acquistare la preziosa scatoletta e fumavo una dopo l'altra le dieci sigarette che conteneva, per non conservare a lungo il compromettente frutto del furto.
Tutto ciò giaceva nella mia coscienza a portata di mano. Risorge solo ora perché non sapevo prima che potesse avere importanza. Ecco che ho registrata l'origine della sozza abitudine e (chissà?) forse ne sono già guarito. Perciò, per provare, accendo un'ultima sigaretta e forse la getterò via subito, disgustato…

Poi ricordo che un giorno mio padre mi sorprese col suo panciotto in mano. Io, con una sfacciataggine che ora non avrei e che ancora adesso mi disgusta (chissà che tale disgusto non abbia una grande importanza nella mia cura) gli dissi che m'era venuta la curiosità di contarne i bottoni. Mio padre rise delle mie disposizioni alla matematica o alla sartoria e non s'avvide che avevo le dita nel taschino del suo panciotto. A mio onore posso dire che bastò quel riso rivolto alla mia innocenza quand'essa non esisteva piú, per impedirmi per sempre di rubare…

bellissimo… bellissimo...

E' uno dei pochi libri che ho letto, stupendo.

allora leggi poco... ma buono

agli esami di maturità portai Svevo come autore. Definito dalla critica "uno dei libri più importanti del novecento"

Punto alla qualità io... non alla quantità...

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Scritto da: Prof V 31/05/2004 16.35
agli esami di maturità portai Svevo come autore. Definito dalla critica "uno dei libri più importanti del novecento"

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e tu come lo definisci?

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Scritto da: Emanuele Brunetto 31/05/2004 16.37
Punto alla qualità io... non alla quantità...

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si si... questa è una scusa bella e buona per non farti sgridare troppo...

mmm...devo leggerlo per intero... Alle superiori ne ho letto solo qualche capitolo commissionato dal prof...

te ne fanno leggere "un pezzo"
perchè nel programma se no non ci si sta dentro.

sta cosa l'ho sempre odiata!!
come si fa a capire un'opera se non la si legge tutta.
E' come se te la volessero fare assaggiare...
L'idea non sarebbe malvagia se non fosse che il 90% degli studenti poi tanto non se l'andrà a rileggere mai per intero

Coloro che, avendo letto un pezzo di qualsiasi libro, non sentono il bisogno di tornare a leggerlo tutto, probabilmente, se costretti a leggerlo dal prof, l'avrebbero fatto controvoglia...

(che razza di castello che ho fatto!)

Io sono una patita di Zola, che da noi, alla scuola francese, era uno degli autori obbligatori... Prima della maturità, oltre a quello scelto dal prof, me ne sono letta un'altra mezza dizzina di suoi rmanzi... e poi, sempre nello stasso genere, i Malavoglia... una meraviglia... anche i PRomessi sposi vengono sottovalutati di solito, sono belli, anche se un po "cattolici"

[Modificato da Yashal 01/06/2004 8.21]

Assolutamente tra i miei preferiti.
Più che "cattolico" io definisco questo romanzo "storico".
La particolarità del Manzoni è quella di dare più importanza alle vicende della gente umile, dalla povertà e della semplicità... di gente che ha subito ingiustizie dai prepotenti. Lo fa perchè secondo lui la storia non si dovrebbe limitare alla narrazione delle mega imprese dei grandi personaggi.
Decide quindi di scrivere questo romanzo storico ambientandolo in Italia nel periodo della dominazione spagnola, mischiando personaggi realmente esistiti a quelli di fantasia, il tutto condito effettivamente con una buona dose di religione e provvidenza.
Le tematiche affrontate cmq sono interessanti... bisognerebbe approfondire...

Anche a me è sempre piaciuto Gianfranco Zola come giocatore, una gran classe...

[Modificato da Emanuele Brunetto 01/06/2004 10.39]

vergogna!!!

ahahahahahahahahahahahaha
uauhauhauhauhauhauhauhauhauhaa
auhuhauhauhauhauhauhauhauhauhauhaaauh

cara mia, ci vuole qualcuno che abbassa di netto il livello culturale di questo forum...

triste e sconsolata...

devo ammettere che mi hai fatto morire dalle risate

ehehehhehehe l'importante è questo... d'altra parte anche Gianfranco Zola è un "classico", tanto che quest'anno smette di giocare... non sono mica andato off topic...

no no... assolutamente no...

Non c'è nulla da dire, i classici sono sempre i miei preferiti, anche se a volte risultano un pochino dei "mattonazzi".
Mi piace tuffarmi in quelle ambientazioni di altri tempi tra balli e giornate al pianoforte.
Che meraviglia!
Jane Austen è in assoluto la mia preferita.