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THE DAY AFTER TOMORROW

Ultimo Aggiornamento: 12/11/2004 13:23
28/05/2004 16:32
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è uscito da qulache tempo l'ultimo film del regista di indipendence day.
ennesima boiata sulla fine del mondo stavolta per un inondazione.
perche gli americani hanno questa fobia della fine deLL'ESISTENZA UMANA?
28/05/2004 16:37
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Basta guardare IL DOTTORSTRANAMORE, per capirlo
28/05/2004 16:59
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Questo film ha un trailer da paura...[SM=g27981]

Di questo genere il migliore che ho visto è senza dubbio Deep Impact [SM=g27961]
28/05/2004 17:05
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Deep Impact è stato bello,
mi ha trasmesso un'angoscia indicibile [SM=g27981]
28/05/2004 17:07
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Re:
Hanno la fobia anche delle inondazioni direi [SM=g27964] - l'ondata è la stessa di deep impact [SM=g27961]



28/05/2004 17:09
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[SM=g27981] (angoscia)
28/05/2004 17:10
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se ci fate caso questo sentimento è comune in nipponici e americani.....chissà perchè
28/05/2004 17:11
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l'angoscia, più che dall'onda, mi è stata trasmessa dal fatto che era necessario "scegliere" ki si doveva salvare e ki no... [SM=g27982]
28/05/2004 17:21
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Re:

Scritto da: Prof V 28/05/2004 17.10
se ci fate caso questo sentimento è comune in nipponici e americani.....chissà perchè



E' vero.. noi siamo più abituati alle catastrofi naturali o solo più incoscienti?? Mah [SM=g27983]








04/06/2004 19:48
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Recensione
Durante un convegno ecologico mondiale il reparto di climatologia del governo statunitense - nella persona di Jack Hall (Dennis Quaid) - tenta di mettere in allarme gli studiosi ed i politici di tutto il pianeta comunicando le conclusioni cui lo staff è giunto in Antartide: se non si interverrà al più presto con studi ambientali approfonditi ed appropriate contromisure, un giorno potrebbe verificarsi l'irreparabile. L'equilibrio del clima terrestre è in pericolo ed un suo radicale stravolgimento potrebbe non essere esclusivamente un problema delle prossime generazioni, ma potrebbe essere più imminente di quanto si pensa. Il pianeta è in pericolo, l'intera popolazione mondiale è in pericolo, ma tutto questo non sembra interessare in modo particolare i grandi Capi di Stato, tanto meno lo staff del presidente degli Stati Uniti.
Quando però - solo qualche giorno dopo - alcuni strani fenomeni meteorologici cominciano a verificarsi in alcune zone del mondo, la sensazione che quella di Hall sia stata una tragica premonizione comincia a concretizzarsi. Grandine dalle dimensioni di noci di cocco, uragani di violenza inaudita e precipitazioni nevose in zone equatoriali fanno subito pensare al peggio: la temperatura delle acque sta toccando livelli tragicamente bassi ed un'ulteriore conferma della gravità della situazione viene da una preoccupante telefonata dalla Scozia, da quel Prof. Rapson (Ian Holm) che monitora le acque del nord Europa. Su una cosa sono tutti d'accordo, le cause di questo clima impazzito è da imputare allo scioglimento dei ghiacci polari che ha immesso nelle acque oceaniche troppa acqua dolce sconvolgendo l'andamento delle correnti con conseguente congelamento della temperatura terrestre. E' solo questione di poche ore ed il clima temperato che rende possibile la vita sulla Terra sarà solo un ricordo. La paura e le premesse per una nuova Era Glaciale cominciano a farsi reali: sta per arrivare la fine del mondo e solo in pochi sanno come provare a mettersi in salvo ed attendere L'alba del giorno dopo.

E' molto lontano il ricordo del disastro nucleare di "The Day After", il film più celebre tra i catastrofici del filone anni '70-'80, ma oggigiorno è senz'altro più viva in noi la consapevolezza e la paura che tutto quello che abbiamo visto o vediamo tuttora sullo schermo possa concretizzarsi sul serio.
Dopo "Godzilla" e l'apocalittico attacco alieno di "Independence Day" Roland Emmerich torna a flagellare il nostro 'povero' pianeta con quello che è considerato dagli studiosi il più temibile e verosimile cataclisma che potrebbe mai verificarsi: una glaciazione che cancelli ogni traccia della civilizzazione e della presenza umana sulla Terra.

Contrariamente a quanto sarebbe facile dedurre, "The Day After Tomorrow" non è 'solo' un film denuncia contro la politica del governo americano, né vuole essere un film 'solo' fantascientifico e spettacolare, il punto forte di questa pellicola è la sua assoluta credibilità e l'estrema cura dei dettagli scenografici di ogni sequenza. Gli avvenimenti vengono raccontati in modo efficace, estremamente impressionante, drammatico ed allo stesso tempo ironico. Il tutto non senza estrapolare o sottovalutare il risvolto umano, i sentimenti e le paure di persone (il supereroe che sfida l'impossibile c'è sempre e comunque) che nel loro piccolo ed in una situazione così estrema riescono a mantenere (è proprio il caso di dirlo) il sangue freddo ed i nervi saldi.

Certo, la storia familiare dell'atletico climatologo che si metterà in viaggio a piedi fino a NY per salvare il figlio trascurato messosi in salvo insieme con i suoi amici nella parte alta della biblioteca pubblica e riunire così la sua famigliola è senz'altro la parte più scontata e prevedibile del film, ma questo è solo un dettaglio di contorno agli impressionanti scenari pre e post calamità. Fa davvero effetto vedere la città di New York tagliata a metà dall'acqua e poi dal ghiaccio, vedere la Statua della Libertà che spunta dalla fiaccola in su oppure vedere un'onda anomala alta quanto i grattacieli di Manhattan invadere le strade della Grande Mela e far svolazzare gli autobus e le auto e poi schiantarli contro i muri, ma quel che impressiona di più è la somiglianza di alcune delle scene del film con le dolorose immagini dell'11 settembre.

Più volte durante la visione ci si scontra con una sensazione di paura e di angoscia da cui ci si libera solo uscendo dalla sala e volgendo lo sguardo verso il cielo in cerca di rassicurazione. Forse era proprio questo l'effetto che Emmerich voleva ottenere, lanciare un allarme e mostrarci a cosa potremmo andare incontro continuando a sperperare senza criterio le risorse naturali del pianeta. C'è da dire che ci è pienamente riuscito ma che probabilmente in futuro - al contrario di lui e del suo (prevedibile) lieto fine - Madre Natura potrebbe non essere così buona.

L'azione, il ritmo e la tensione non mancano, gli spunti di riflessione neanche e una grandissima dose di spettacolarità è assicurata. Il film è un po' lungo (oltre due ore) ma di certo questo non lo noterete. E' curioso come verso la fine del film si senta apostrofare dalle autorità messicane con il termine rifugiati gli statunitensi in fuga verso sud.

Luciana Morelli - CineFile
04/06/2004 19:54
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Ciao Luciana, conoscevo già il tuo sito, ottimo veramente.
[SM=g27960]
04/06/2004 19:55
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beh non si tratta di luciana morelli [SM=g27964]
04/06/2004 19:57
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ah no? [SM=g27983]
05/06/2004 02:22
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Re:

Scritto da: t.r.e. 28/05/2004 16.32
è uscito da qulache tempo l'ultimo film del regista di indipendence day.
ennesima boiata sulla fine del mondo stavolta per un inondazione.
perche gli americani hanno questa fobia della fine deLL'ESISTENZA UMANA?


I film di fantascuienza sono tanto più catastrofici quanto è difficile la situazione internazionale...
Negli anni '60, arrivavano alieni da tutti i piazzi che distrugevano la terra... egli anni '80, gli alieni erano simpatici cosetti di nome ET, che volevano solo andare in un punto187... adesso che c'è il terrorismo, la guera e tutti questoi casini si torna ad una versione "oh my god! the end of the world is coming".. vedrete che quando tutto finirà avremo ET 2 - la vendetta del mostriciattolo patito di telefoni
05/06/2004 23:18
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Non sono Luciana Morelli

ah no? [SM=g27983]


Che io sappia no. A meno che mia mamma non m'abbia preso in giro per trent'anni...
Ho solo postato la sua recensione a proposito di questo film (e quella di Fabrizio Formenti per "Troy"). Se capita, magari posto pure qualcuna delle mie (Alberto Cassani).
05/06/2004 23:54
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tutto chiaro ora [SM=g27960]
06/06/2004 15:09
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***
non metto in dubbio quanto sia banale e scontato il film ...ma non credo che avere paura della fine del mondo ...sia un pensiero tanto strano (certo ..la fine non la vedremo ne noi ne i nostri nipoti..ma qualcuno la vedrà ).

e non voglio riferirmi alle guerre o alle eventuali future guerre..ma ai danni ambientali di cui è responsabile l'uomo

07/06/2004 12:54
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Bhè....
Gli Americani hanno paura di qualsiasi cosa possa in qualke modo sconvolgere la loro tranquillità.
Sempre per la vecchia storia che, loro, guerra (o altro) sul loro territorio non l'hanno mai fatta, quindi si spaventano a morte di dover soffrire freddo fame..etc etc nel paese più bello libero e democratico del mondo!!!
Te capì???

L'importante almeno e che non mi toccano la California, li mi incazzerei pure[SM=g27964] io!!!
26/07/2004 16:43
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Giudizio
Il film non si discosta molto dalle altre pellicole del genere catastrofico.
Però stavolta le premesse non sono fantascientifiche (asteroidi, extraterrestri o Godzilla) ma abbastanza reali.
Sembra infatti che esista un rapporto del Pentagono sulle possibili conseguenze di un surriscaldamento del globo e il film ha preso spunto da questo.
Ma torniamo al film.
C'è il solito scienziato che aveva previsto tutto (X poi dire "Ve l'avevo detto"), che diventa poi eroe cercando di salvare il figlio intrappolato a Manhattan; interpretato abbastanza bene da Dennis Quaid.
Ci sono i politici che non ascoltano ma in questo caso si assisterà alla vera fantascienza del film: alla fine il presidente chiede scusa (clamoroso!!).
C'è il figlio che si innamora....
Comunque il film fa il suo dovere: intrattiene con ottimi effetti speciali e fa pensare.
C'è anche la scena paradossale in cui in questo caso sono gli americani a cercare di entrare clandestinamente in Messico (che aveva chiuso le frontiere x paura del flusso di gente).

Voto: 7.

Ciao
24/08/2004 10:22
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visto; non male per essere una pacchianata.
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