...tutto è vero e tutto è inventato, è sempre stato complicato scindere il ROMANZO dalla VITA in un'eventuale analisi di Charles Bukowski.
Forse la conclusione più corretta sarebbe quella di definire la sua esistenza come un romanzo ne pù ne meno.
Ricordo, a tal proposito, un passo di
"Panino al prosciutto" in cui Charles adolescente consegna alla maestra una relazione sulla visita del presidente in città raccogliendo grandi complimenti, ma, lui, Charles, non vi andò mai a quella conferenza.
Forse la vera forza di Hank era quella sua capicità di descrivere lo squallore, personale, intimo ma anche sociale.
...i mille lavori di fatica, gli aliti grossolani dei cinodromi, la stanchezza dei bar, il silenzio della scrittura in soffitta, il sesso più violento e triste, le descrizioni più acute, il sarcasmo più feroce, la misantropia più distruttiva ecco tutto questo è Henry Charles Bukowski.
"..seppellitemi
vicino
all'ippodromo
così che
possa sentire
l'ebbrezza
della volata
finale..."