Caro bandito,
mi spiace che tu abbia letto in questo senso la mia che, ti assicuro, aveva tutt'altro intento e, come sa chi mi conosce, la supponenza non è categoria che mi appartenga.
Curiosità è quella che vorrei sempre vedere negli occhi degli altri. La curiosità che ci fa crescere e cercare e capire.
Quello che mi duole di più è proprio constatare come è il veder meno, il sentir meno, che spesso fa nascere la presunzione. Si sa che più di apprende (da qualsiasi parte venga l'apprendimento) più ci si scopre inadeguati.
Se non partissi da una premessa di questo tipo mi riterrei un'insegnante fallita. E invece ogni giorno, ogni singola parola di uno qualsiasi dei miei ragazzi mi apre un nuovo mondo, mi fa nascere nuovi desideri di conoscenza. Perché credo nella reciproca stima, soprattutto (che bello chiedere a Riccardo cosa sia per lui "linea gotica" e sentire la sua non formale ma pregnante definizione!).
Certo, non posso non dolermi se Pasolini, tanto per citare un nome, che è stato ed è viatico delle mie conoscenze, è oggi sconosciuto ancora a molti. Ma è un dolore "sociale" non un bieco modo per banalizzare tutto e ridurre il modo in facili categorie "chi-sa" e "chi-non-sa".